Padova. Inchiesta sullo stadio Euganeo, minacce al consigliere Ubaldo Lonardi: «Non mi farò intimidire»

Sabato 12 Novembre 2022 di Alberto Rodighiero
Ubaldo Lonardi

PADOVA - «Per essere intervenuto sull'inchiesta giudiziaria legata alla curva sud dell'Euganeo ho subìto una minaccia telefonica». A denunciarlo è stato ieri il consigliere della Lega Ubaldo Lonardi. «Martedì scorso, tra le 11 di sera e mezzanotte, ho ricevuto al telefono di casa la chiamata di uno sconosciuto che, con voce artefatta, mi ha apostrofato con queste parole: "Si faccia un esame di coscienza, crede di essere invincibile?" - ha raccontato il vicepresidente del consiglio comunale - La persona ha immediatamente riattaccato senza darmi modo di rispondere. Ieri sera ho provveduto a sporgere regolare denuncia al comando dei carabinieri di via Rismondo, nella speranza che l'autore del gesto possa essere individuato».

«Senza voler esagerare l'entità dell'episodio, ritengo sia doveroso renderlo pubblico, a testimonianza del clima poco sereno che si respira in questi giorni in città - ha detto ancora l'esponente del Carroccio - Se si tratta, come credo, di una reazione alle mie dichiarazioni sulle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'amministrazione comunale, voglio dire pubblicamente a chi agisce di notte, nascondendosi dietro l'anonimato, che non mi farò intimidire da comportamenti di questo genere».
«Sul cantiere dello stadio Euganeo, come su tutto il resto, dobbiamo alla nostra città un dibattito franco e trasparente, che va svolto alla luce del sole nei modi previsti dalla democrazia - ha detto ancora Lonardi - Per quasi due anni, a partire dal gennaio 2021, ho interrogato l'assessore competente sulle molte opacità di questo appalto, ricevendo solo risposte sprezzanti.

Continuerò a fare la mia parte, nell'interesse della verità e dei cittadini che, come consigliere comunale, sono chiamato a rappresentare».

Effettivamente, l'ex assessore provinciale in questi giorni non ha evitato di andare all'attacco frontale dell'amministrazione. «I fatti fin qui emersi sono invece di una gravità inaudita. Ci sarà tempo per comprendere meglio, e da veri garantisti non esprimiamo valutazioni nel merito di una vicenda giudiziaria che sarà chiarita nelle sedi appropriate - ha tuonato l'altro giorno il vicepresidente del consiglio comunale all'unisono con la capogruppo del Carroccio Eleonora Mosco - Netta è invece la condanna politica sul comportamento di un'amministrazione comunale che, indipendentemente dagli esiti giudiziari, ha dimostrato un comportamento a dir poco opaco fin dall'inizio di questa triste storia. A partire dall'incomprensibile decisione di non escludere la ditta vincitrice di fronte all'assoluta e palese anomalia dell'offerta».
«Riteniamo che l'unico atto politico a questo punto possibile siano le immediate dimissioni dell'assessore Bonavina, in attesa dell'esito di un'inchiesta che, comunque si concluderà, lascia ai padovani un cantiere sequestrato in corso d'opera e una data di fine lavori a questo punto inconoscibile, ma soprattutto un doloroso sfregio al mondo dello sport cittadino - hanno concluso - Chiediamo al sindaco di relazionare al più presto il consiglio comunale, mettendo i cittadini a conoscenza di ogni aspetto a lui noto di questa vicenda, e dimostrando, pur con colpevole ritardo, quella trasparenza che finora è mancata». 

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