Padova. Stadio Euganeo, ipotesi concussione per Giordani e Bonavina. Il sindaco avrebbe detto: «Finite quei lavori allo stadio»

La difesa: «Da amministratore ritengo sia un mio dovere accertarmi dell'avanzamento delle opere: non ho nulla da temere»

Giovedì 10 Novembre 2022 di Gabriele Pipia
Sergio Giordani e Diego Bonavina durante un sopralluogo allo stadio
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PADOVA - «Finiamo questi lavori». In ogni telefonata, in ogni riunione e in ogni messaggio. La richiesta di Sergio Giordani e Diego Bonavina al responsabile dei Lavori pubblici del Comune di Padova era sempre la stessa. «Bisogna accelerare». Quella fretta, però, li ha portati dentro un'inchiesta giudiziaria che ora agita la politica padovana. Il sindaco e il suo fidato assessore allo sport sono indagati nell'ambito dell'inchiesta sul subappalto illecito per la costruzione della nuova curva dell'Euganeo e ieri è emerso anche il reato ipotizzato: concussione. Secondo la Procura di Padova dietro queste pressioni c'era un preciso fine elettorale: Giordani e Bonavina volevano presentarsi con la curva pronta alle elezioni dello scorso 13 giugno, poi stravinte dalla loro amministrazione uscente di centrosinistra.

Secondo la difesa dei diretti interessati, invece, l'unico interesse era rispettare i tempi previsti dal contratto d'appalto e riuscire ad aprire la curva ai tifosi per la partitissima Padova-Palermo, la finale dei play-off di serie C prevista la settimana prima, il 5 giugno.

Le carte

L'ordinanza è lunga più di 20 pagine e contiene numerose intercettazioni tra il sindaco, l'assessore, il responsabile del settore Lavori Pubblici Stefano Benvegnù e il direttore dei lavori Giacomo Peruzzi (entrambi indagati). Da quanto trapela in un'intercettazione Giordani si rivolge così all'architetto comunale Benvegnù: «Non credo più a quanto mi dite. Siamo passati da aprile a maggio e ora a giugno. Così rischiamo di finire a settembre. Se non vedo progressi significa che non si sta facendo abbastanza». Bonavina in un'altra intercettazione ricorda la scadenza: «La curva serve per la finale play-off». Sempre Bonavina chiede al funzionario comunale Benvegnù il massimo impegno e poi si sfoga così: «Sono tre anni che lavoro per questa curva, non vorremo mica vederla inaugurata da altri?».

Il reato

La concussione è il reato commesso da una persona incaricata di un pubblico servizio che abusando del proprio ruolo induce qualcuno a dare o a promettere indebitamente soldi o altro. Va specificato che in questa inchiesta non si parla di soldi e non emergono contatti diretti tra Giordani, Bonavina e le due ditte interessate nei lavori. Per gli inquirenti le pressioni dei due politici sarebbero quindi quelle fatte sui funzionari comunali per accelerare i lavori concludendoli ad inizio giugno con l'obiettivo di ottenere ulteriore consenso elettorale.

L'appalto

La nuova curva sud a ridosso del campo di gioco, accompagnata dalla costruzione di due annessi palazzetti dello sport, a Padova è attesa da anni. L'appalto è stato aggiudicato a dicembre 2020 con un ribasso del 5,13% e i lavori sono iniziati a gennaio 2021. Le indagini coordinate dal pubblico ministero Benedetto Roberti hanno portato la guardia di finanza ad ipotizzare che la società Esteel di Viterbo abbia vinto la gara rappresentando una falsa capacità imprenditoriale, proponendo di eseguire i lavori in tempi dimezzati e poi affidando i lavori con un subappalto non autorizzato alla Tecnoedil di Brescia, aziende sprovvista delle certificazioni non autorizzate. Il subappalto illecito è quindi il reato contestato ai due imprenditori Elio Scirocchi e Giovanni Vattiato e ai due funzionari comunali Stefano Benvegnù e Giacomo Peruzzi, che avrebbero permesso le condotte illecite senza stralciare il contratto d'appalto. Tutti e quattro hanno ricevuto l'avviso di garanzia mentre per il sindaco Giordani e l'assessore Bonavina è stata notificata la proroga delle indagini fino al prossimo aprile. Entrambi potrebbero presto chiedere di essere interrogati.

Il Comune

Ieri, intanto, mentre il centrodestra si scatenava chiedendo dimissioni e consiglio straordinario, i due erano chiusi nei loro uffici in municipio con i legali per stabilire la strategie difensiva e la linea comunicativa. Alle otto di sera hanno diffuso una nuova nota ufficiale: «Chi conosce la bontà del proprio operato non ha nulla da temere. Io sono tranquillo perché in coscienza sono convinto di aver agito nel rispetto delle norme - scrive Giordani, anche ieri a lungo a colloquio con l'avvocato Fabio Pinelli - Confermo di essermi adoperato perché i lavori della curva sud potessero concludersi nei tempi previsti. Cerco sempre di lavorare affinché le scadenze siano rispettate e la città abbia un riscontro concreto sulla realizzazione delle infrastrutture di cui necessita. É il mio atteggiamento per ogni progetto e per ogni settore del Comune, motivo per il quale negli ultimi cinque anni ho anche tenuto riunioni quindicinali con tutte le collaboratrici e collaboratori per accertarmi dell'avanzamento dell'azione amministrativa: credo in tutta franchezza sia il mio dovere da Sindaco. Con questa serenità mi adopererò per essere ascoltato al più presto dai magistrati». Bonavina insiste sugli stessi concetti del sindaco e aggiunge una riflessione umana: «Lo scoglio più grande è stato spiegare tutto ai miei figli. L'ho fatto e ora mi sento più forte e fiducioso. Dimostreremo che eravamo in buona fede». Gli interrogatori diranno molto di più. 

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Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 22:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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