Padova. Cantiere sequestrato all'Euganeo, le opposizioni incalzano: «Dimissioni immediate»

L'ex candidato sindaco Peghin: «Una brutta figura per la città». La Lega: «Non erano immotivati i dubbi sulle procedure che abbiamo avanzato»

Mercoledì 9 Novembre 2022 di Alberto Rodighiero
La curva sud dello stadio Euganeo

PADOVA - L'inchiesta sull'Euganeo e il sequestro della nuova curva ieri hanno letteralmente fatto salire sulle barricate il centrodestra. Queste le reazioni prima della notizia che sindaco e assessore Bonavina fossero indagati. Lega e Fratelli d'Italia avevano già chiesto infatti, le dimissioni dell'assessore.

Francesco Peghin

Il primo ad andare all'attacco è stato l'ex candidato del centrodestra alle ultime elezioni amministrative Francesco Peghin. «Senza entrare nei dettagli dell'inchiesta giudiziaria, l'amarezza è il sentimento prevalente - ha premesso Peghin - Sì amarezza, perché togliendomi il cappello di ex candidato sindaco e di capogruppo in consiglio comunale, è da sportivo che mi rattristo maggiormente».
«Penso all'ennesima brutta figura riguardo allo Stadio Euganeo dopo quella eclatante relativa alla sua costruzione, alle tante promesse fatte dall'amministrazione Giordani sulla tempistica di realizzazione della curva, all'estetica non degna dello stadio di una città importante come Padova, alle microspie negli uffici comunali e, infine, a questa indagine giudiziaria che speriamo non abbia conseguenze pesanti per la immagine della città - ha rincarato la dose l'ex candidato sindaco - Ma da sportivo penso anche alla delusione del Calcio Padova, dei suoi tifosi ma anche a un imprenditore di livello internazionale come Joseph Oughourlian che, dopo avere investito ingenti risorse nello sport nella nostra città, si trova a subire anche questa situazione.

Che tristezza».

La Lega

Ad andare giù duro è stato anche il consigliere leghista Ubaldo Lonardi da sempre critico sul progetto portato avanti da Bonavina. Il vicepresidente del consiglio comunale, però, parte da una premessa: non è stato lui a depositare l'esposto in procura che ha dato il via all'inchiesta. Assieme a Lonardi, ad andare all'attacco è la capogruppo leghista Eleonora Mosco. «Le risultanze dell'inchiesta e i pesanti provvedimenti emessi in queste ore dal gip del tribunale di Padova, dimostrano come i dubbi che abbiamo sollevato fin dall'inizio circa i profili di illegittimità di questa procedura, non fossero così campati in aria come sostenuto dall'assessore Bonavina, che più volte ha irriso i nostri rilievi liquidandoli con un'alzata di spalle o una battuta scherzosa - hanno tuonato i due esponenti del Carroccio - I fatti fin qui emersi sono invece di una gravità inaudita. Ci sarà tempo per comprendere meglio, e da veri garantisti non esprimiamo valutazioni nel merito di una vicenda giudiziaria che sarà chiarita nelle sedi appropriate. Netta è invece la condanna politica sul comportamento di un'amministrazione comunale che, indipendentemente dagli esiti giudiziari, ha dimostrato un comportamento a dir poco opaco fin dall'inizio di questa triste storia. Riteniamo che l'unico atto politico a questo punto possibile siano le immediate dimissioni dell'assessore Bonavina».
«Se fossi consigliere comunale chiederei un consiglio straordinario e urgente - ha commentato, invece, su Facebook il sottosegretario all'Economia Massimo Bitonci - Il sindaco Giordani e l'assessore Bonavina devono spiegare ai padovani».

Fratelli d'Italia

All'attacco anche Fratelli d'Italia. «Si tratta di una notizia devastante per l'amministrazione comunale e per tutta la città. Siamo di fronte ad un danno d'immagine gravissimo, che ora mette in dubbio l'intero sistema dei lavori pubblici e la trasparenza delle procedure - hanno spiegato, in una nota congiunta, i consiglieri meloniani Matteo Cavatton, Elena Cappellini ed Enrico Turrin - Non meno grave è la responsabilità della parte politica dell'amministrazione, che attraverso i suoi più alti responsabili come l'assessore Bonavina, proponente di tutte le delibere sulla nuova curva, ha sempre minimizzato ciò che da diversi mesi si vociferava in città. Che cosa deve accadere ancora perché il sindaco ritiri la fiducia ad un assessore che, tra le altre, detiene le deleghe ad Avvocatura Civica e Contratti, Sport, Impianti Sportivi, Legalità, Trasparenza ed Anticorruzione?».
«In campagna elettorale avevamo chiesto chiarimenti sul nuovo stadio - ha detto, poi, il segretario cittadino di Fratelli d'Italia Gabriele Zanon - In quell'occasione da parte di Giordani c'è stato solo silenzio. Ora abbiamo avuto una risposta».

Forza Italia

«Da avvocato l'unica cosa che posso dire è che è necessario attendere lo sviluppo delle indagini - ha detto poi il capogruppo di Forza Italia Roberto Moneta - detto questo, da consigliere comunale non posso non notare che ora abbiamo avuto la conferma dei dubbi che avevamo sollevato nei mesi scorsi».
«Che ci fosse qualcosa di poco chiaro lo si poteva immaginare quando furono ritrovate negli uffici comunali delle cimici installate dalla Guardia di Finanza - ha concluso il capogruppo di Italia al centro con Toti, Manuel Bianzale - Sul piano politico è d'obbligo, alla luce dell'aumento dei costi e dei tempi di questo progetto, domandarsi se questa tipologia di intervento fosse la migliore». 

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Ultimo aggiornamento: 14:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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