Il virus continua a correre, molti ragazzi si fermano: crollano gli iscritti al Coni

Lunedì 27 Dicembre 2021 di Gabriele Pipia
Il virus continua a correre, molti ragazzi si fermano: crollano gli iscritti al Coni
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PADOVA - Il virus continua a correre, molti ragazzi invece si fermano. Smettono di andare in palestra, al campo e in piscina. Smettono di calciare il pallone, di tirare a canestro e di schiacciare sotto rete. Ecco l'ennesima emergenza nell'emergenza. I numeri raccolti dalle varie federazioni sportive del Coni regionale dicono che in tutto il Veneto si contano 93 mila tesserati in meno rispetto a due anni fa. Dal 2019 ad oggi è cambiato il mondo e ora a pagarne un prezzo altissimo è anche quello sportivo.
«La pandemia è stata una mazzata tremenda - sospira il presidente del Coni Veneto Dino Ponchio - Sport significa salute, educazione e formazione.

Questo capitale non va perso. Stiamo faticosamente ripartendo, ma serve il sostegno di tutti per tornare ai livelli passati».


LE CAUSE

Il presidente Ponchio, una vita passata ai vertici dell'atletica nazionale, sistema i fascicoli federali nel suo ufficio padovano allo stadio Euganeo. Scruta i numeri e poi scuote la testa. «Purtroppo la pandemia ha influito sotto tanti punti di vista - riflette - I ragazzi erano abituati ad andare a scuola tutti i giorni e a fare sport un paio di volte a settimana, poi la didattica a distanza e il lockdown hanno stravolto le loro giornate. Si sono perse abitudini cicliche e socialità. E poi, naturalmente, c'è la paura del contagio sia da parte dei ragazzi stessi che dei loro genitori, soprattutto per quanto riguarda gli sport di squadra dove si condividono campi, panchine e spogliatoi».


I NUMERI

Partiamo dai dati raccolti dal Coni relativi ad ogni fascia d'età e aggiornati all'inizio di dicembre. In Veneto si contano circa 529.000 tesserati (il 10% del totale nazionale) che praticano 44 discipline: il calo complessivo è stato del 15% rispetto al periodo pre-Covid. Le società sono oltre 13 mila e sono impiegati più di 190 mila addetti tra staff tecnici, dirigenti, arbitri e giudici.
Lo sport che ha perso di più è il nuoto, passato da 12.500 a 6.870 tesserati (-45%) per effetto della prolungata chiusura delle piscine. Numeri molto negativi anche per la pallavolo: -29% ma il dato è in ripresa. Flessione più contenuta ma comunque importante per il rugby (-17%) e il basket (-15%), entrambi ora in risalita. Se la passa male anche lo sci, crollato ad un -23% con picchi soprattutto tra i giovani.
E il calcio? Qui il ragionamento è più articolato perché la Figc propone una distinzione tra gli adulti dilettanti (cresciuti del 5%) e i settori giovanili (dove gli iscritti sono calati del 14%). Ben più contenuto il calo nel ciclismo, sport individuale e quindi decisamente a minor rischio contatti: un -3% complessivo perché sono stati persi molti amatori, mentre aumentano le altre categorie. Va molto male a livello generale anche per gli enti di promozione sportiva: un terzo degli iscritti è stato perso.


CHI SALE

A trarre beneficio dall'abbandono di molti sport di squadra è principalmente il tennis: dal 2019 al 2021 i tesserati veneti sono aumentati da 32.085 a 38.420 crescendo del 20%. Pur con numeri più bassi essendo sport di nicchia, registrano un saldo positivo anche equitazione, canoa e kayak.
Un discorso a parte va fatto per ginnastica e atletica. La ginnastica fa registrare un poderoso +21% ma c'è una spiegazione: a fare la differenza è l'alto numero di atleti che l'anno scorso hanno dovuto tesserarsi da agonisti per rispettare le norme e avere l'autorizzazione ad allenarsi in palestra. L'aumento è dunque legato principalmente ai ginnasti che hanno iniziato a gareggiare, mentre il numero totale di atleti a conti fatti sembra essere ancora tiepido.
L'atletica invece a inizio dicembre registrava un calo del 14%, ma ora siamo già vicini al -10% e il periodo dei tesseramenti è ancora in corso. Alla lunga gli addetti ai lavori contano di vedere anche in Veneto l'effetto-Tokyo trascinato dalle medaglie di Tamberi e Jacobs. I tesserati stanno progressivamente aumentando e sulle piste è atteso il cambio di passo.


IL FUTURO

La situazione attuale non aiuta. Il rialzo dei contagi ha costretto molte squadre a fermarsi per le quarantene e nel nuovo anno molti campionati slitteranno la ripartenza. Lo sguardo è però già proiettato in avanti, a quando la curva del virus sarà nuovamente scesa e ripartire a pieno ritmo sarà fondamentale. «Per recuperare tutti questi ragazzi serve un grande sforzo e serve anche un importante cambiamento culturale. Fare sport è fondamentale, dovremmo arrivare al punto che i medici di base lo inseriscano nelle prescrizioni - insiste Ponchio - Tachipirina, sciroppo e dieci sedute di attività motoria».
Queste sono le premesse, poi c'è l'appello alla politica: «Il budget per lo sport dovrebbe attingere da più assessorati, come Sanità e Istruzione. Vale per tutti i livelli: dal governo alla Regione, fino ai Comuni. Ricordo poi che il valore dello sport è anche economico: in Veneto contiamo 2.962 imprese nel campo degli attrezzi e degli impianti sportivi». Sì, aumentare i numeri dei tesserati giova a tutti.


      
 

Ultimo aggiornamento: 18:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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