Spintoni e minacce di morte dopo la partita dei ragazzini, arrivano i carabinieri

Lunedì 12 Dicembre 2022 di Andrea Miola
Il post del La Rocca

MONSELICE  - Dieci minuti di follia, al termine della partita, con spintoni, minacce e momenti di tensione, a rovinare una domenica in cui solo il campo avrebbe dovuto parlare. A denunciare il tutto, in un post sui social il "La Rocca Monselice" che allo stadio Comunale ospitava i rodigini del Bocar Junior nella sfida del campionato giovanissimi elite vinta dai locali per 4-3 grazie a un rigore concesso sul filo di lana.

LA VICENDA
«Durante la gara - il racconto di un rappresentante del club di casa - c'erano state alcune scelte discutibili dell'arbitro (Giovanni Maistrello di Este, ndr), con anche tre espulsi tra gli ospiti, ma ai danni di entrambe per cui il clima era già teso, con continue proteste di un loro dirigente in panchina e dei tifosi ospiti. Al triplice fischio, mentre festeggiavamo, un loro rappresentante, poi risultato essere il presidente, voleva entrare negli spogliatoi, ma non era in distinta per cui il nostro dirigente lo ha fermato all'ingresso, ricevendo di risposta una spinta e cadendo per terra».
Ma la cosa non è finita lì: «Quando abbiamo chiesto all'arbitro di mettere tutto a referto è scoppiato un parapiglia e il presidente e il nostro dirigente si sono trovati quasi muso contro muso; divisi a fatica, poi è tornata la calma». Solo temporaneamente: «Il presidente è tornato, accusandoci di avere colpito in precedenza un loro giocatore, cosa assolutamente non vera. Forse è stato semplicemente spostato come altri per dividere le persone ed evitare di coinvolgerne altre. Sempre lui, ha perso la testa e ci ha pesantemente minacciati invitandoci a non presentarci ad Adria a ritorno perché ci avrebbe ammazzato tutti. Poi sono intervenuti i dirigenti delle due squadre e in qualche modo si sono calmate le acque. Nel frattempo l'arbitro aveva chiamato i carabinieri che poi, insieme alla polizia municipale, hanno raccolto le varie testimonianze. Allenatore e dirigenti del Bocar erano sorpresi perché non capivano le cause di questo episodio, essendo il loro presidente un persona molto tranquilla».

LA VERSIONE
Il presidente citato è Tito Livio Franzolin, che conferma tale opinione, ma non la ricostruzione dei fatti. «Sono presidente da sei o sette anni esordisce non ho mai ricevuto alcuna squalifica e mai ho vissuto simili situazioni. Visti i tre nostri giocatori espulsi, a fine gara ero andato in spogliatoio per mettere calma nei ragazzi. Il dirigente voleva fermarmi, è stato lui a spingere me, ma sono passato lo stesso ed è caduto perché scivolato nel fango all'ingresso». E poi? «Una volta uscito per andare via in quattro o cinque mi hanno bloccato con la forza perché l'arbitro vedesse che non ero in lista. Quando ce l'ho fatta a uscire e stavamo andando via, un loro dirigente ha colpito un nostro ragazzo con un pugno sulla spalla e mi sono arrabbiato, ma senza colpire e minacciare nessuno. Quando sono arrivati i carabinieri noi ce n'eravamo andati». E, riguardo la possibilità di un chiarimento, conclude: «No, è un brutto episodio da chiudere immediatamente».

 

Ultimo aggiornamento: 12:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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