Le indagini sugli spari all'autobus: forse i colpi sono partiti dall’interno

Mercoledì 24 Febbraio 2021 di Mauro Giacon Marina Lucchin
Le indagini sugli spari all'autobus: forse i colpi sono partiti dall’interno

PADOVA - Gli “spari” contro il finestrino del bus lunedì sera in via Chiesanuova potrebbero essere partiti dall’interno del mezzo stesso.

I primi accertamenti della polizia scientifica farebbero presupporre che la rottura del vetro dell’autobus sia stata provocata dall’interno e non dall’esterno. In ogni caso il fatto ha scosso profondamente i dipendenti di Busitalia e c’è preoccupazione anche per l’utenza tanto che sarà il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato per domani a prendere provvedimenti per arginare il problema delle aggressioni. 


«La riunione era già convocata per altri motivi ma ovviamente metteremo questo al centro della discussione» dichiara l’assessore alla Sicurezza del Comune, Diego Bonavina. «Da parte dell’amministrazione saranno intensificati ancora di più i controlli con agenti in divisa e in borghese nelle linee più delicate - prosegue l’assessore - Poi in quella riunione decideremo le altre azioni da mettere in campo». Una posizione condivisa anche dall’assessore alla Mobilità Andrea Ragona. «So che le forze dell’ordine stanno vagliando con attenzione i filmati delle telecamere esterne che in quel punto riprendono la scena - continua Bonavina -. In ogni caso sono molto offeso e arrabbiato per il fatto che in questa città si possano tenere episodi del genere. Se si tratterà di due balordi vorrà dire che il fenomeno è circoscritto, ma viste le modalità e la frequenza non escludo nessun altro ragionamento».
All’interno dell’autobus c’era una ventina di persone, quasi tutte sistemate nella parte anteriore del mezzo, mentre il vetro colpito è in quella posteriore. «A un certo punto ho sentito un botto forte, ero distratto perché stavo parlando. E subito dopo il conducente ha frenato di botto. Abbiamo capito che era successo qualcosa quando l’abbiamo visto uscire dalla cabina per andare a controllare nella parte posteriore dell’autobus» racconta uno dei passeggeri. A parlare di degli spari è stato l’autista, S.G., che ha raccontato subito agli agenti delle Volanti intervenuti per i rilievi di aver sentito due colpi distinti. I poliziotti, che hanno controllato la zona sia lunedì sera che ieri mattina, assieme alla polizia scientifica, non hanno trovato nessun bossolo, nessun sasso, nessuna biglia. L’indagine ora è condotta dalla Squadra mobile. L’ipotesi è che sia stata utilizzata una pistola da softair. Durante il primo “attentato”, quello del 5 dicembre al capolinea di Torre, si era ipotizzata anche una fionda con biglie d’acciaio. In quel caso le indagini erano dell’Arma. Ieri la scientifica ha proseguito i sopralluoghi. Intorno alle 13 la polizia locale insieme alle Volanti ha bloccato il traffico sul cavalcavia per una decina di minuti. Gli esperti hanno quindi potuto cristallizzare la scena. 
Il questore Isabella Fusiello assicura che si verrà presto a capo di quanto avvenuto. «Stiamo raccogliendo tutte le immagini delle telecamere della zona. Comprese quelle delle abitazioni private. Sicuramente la situazione è strana». Impossibile invece controllare la telecamera interna perchè non era funzionante. 
Il questore poi evidenzia le “stranezze”: «Si dovrebbero vedere dei ragazzini che corrono dopo la rottura del finestrino. Invece nessuno ha visto nulla. Neanche i passeggeri, una ventina in totale all’interno del mezzo. Spaventati, ma illesi. Gli episodi, come il precedente di dicembre, avvengono sempre con il buio, in luoghi periferici». 
Sgb Trasporti, Sls Sindacato Lavoro e Fast Mobilità hanno scritto una lettera a prefetto, sindaco e presidente della Provincia: «Visto il ripetersi di atti di vandalismo contro i mezzi di Busltalia Veneto, atti che, per il momento, fortunatamente non hanno visto coinvolti né i lavoratori né l’utenza; considerato che a questi atti si devono aggiungere le continue e ripetute aggressioni verbali o fisiche subite dal personale del movimento (autisti e verificatori); riteniamo sia giunto il momento che le autorità in indirizzo si adoperino con i fatti per tutelare e garantire la sicurezza e l’incolumità di chi lavora e di chi utilizza i mezzi del Trasporto Pubblico di Padova fornito da Busitalia Veneto». E per questo i sindacalisti chiedono un «incontro urgentissimo» in prefettura. 
 

Ultimo aggiornamento: 15:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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