Via Valeri la strada dello spaccio: il controllo del territorio è in mano ai nigeriani

Giovedì 18 Marzo 2021 di Marco Aldighieri
VIA VALERI La strada a pochi passi dallo scalo ferroviario è in mano alla malavita organizzata nigeriana

PADOVA Via Diego Valeri, a un passo dallo scalo ferroviario, è in mano alla malavita organizzata nigeriana. È quanto emerso l’altro giorno a palazzo di giustizia, quando i giudici del Tribunale collegiale hanno condannato a 4 mesi per lesioni Osas Lucky. Lo straniero, nel settembre del 2018, ha aggredito con un coccio di bottiglia il suo diretto rivale per il controllo di via Valeri. Lo stesso, un paio di mesi più tardi e armato di bastone, ha pestato quattro senzatetto nell’ex area Pp1 «Perchè devo difendere il mio territorio», aveva dichiarato agli inquirenti. La strada, insieme a via Ugo Foscolo, è monitorata giorno e notte dalle sentinelle nigeriane. Nessuno entra e nessuno esce senza essere visto. Lo spaccio di sostanze stupefacenti avviene alla luce del sole. 
IL SISTEMA
In piena zona rossa, ieri alle 13.30, almeno una ventina di giovani nigeriani si è radunata tra le via Valeri e Foscolo: qualcuno anche in piazza Gasparotto. Chi faceva la sentinella e chi spacciava. Vicini vicini, i più senza mascherina chirurgica, hanno bivaccato bevendo e fumando. Avvicinarsi è impossibile, perchè l’area è circondata da sentinelle, sia a piedi e sia in bici, “armate” di telefono cellulare. Alla vista di una persona sospetta, gli spacciatori si avvisano uno con l’altro, e in un attimo il territorio viene abbandonato. La zona, a gennaio dell’anno scorso, è stata teatro di una violenta rissa: un tossicodipendente italiano è stato colpito con una scarica di calci e di pugni da un gruppetto di spacciatori nigeriani. Ad aprile, ancora dell’anno scorso e in pieno lockdown, l’intensa attività di spaccio su via Valeri è stata portata alla ribalta nazionale dal telegiornale satirico “Striscia la notizia” con il funambolico inviato Brumotti. A livello locale la situazione di perenne illegalità è stata confermata da Maurizio Meridi, fondatore di Sos Padova. Già candidato sindaco nelle elezioni del giugno 2017, con una intensa militanza politica nella destra, ma soprattutto un residente del rione. «Io abito qui - ha dichiarato Meridi - e negli anni ho potuto studiare i movimenti degli spacciatori. Sono molto organizzati e questo fa pensare che via Valeri sia in mano alla mafia nigeriana. Non a caso hanno scelto questa zona a ridosso della stazione dei treni. Il passaggio di persone è costante e per il grande spaccio è fondamentale. Fanno affari d’oro». E neppure la pandemia sembra avere fermato il business illegale della malavita nigeriana. «Proprio con il primo lockdown - ha proseguito Meridi - ho assistito a un aumento di giovani nigeriani. A partire dall’ora di pranzo, ogni giorno, stazionano nel triangolo di verde tra le vie Valeri e Foscolo. Bevono, fumano e spacciano. Spesso si spostano anche all’esterno di un bar sempre gestito da un nigeriano». 
LA PAURA
In questo rione di Padova molti negozi hanno abbassato per sempre le saracinesche, e certo la pandemia ha fatto la sua parte.

Ma per Maurizio Meridi la causa è un’altra: «In questo caso il Covid centra poco. Un normale cittadino non viene a fare acquisti in un quartiere invaso dalla malavita nigeriana. La gente ha paura e scappa. E poi oltre alla droga, hanno ridotto le strade in latrine. Dove sono posizionati i bidoni per la spazzatura, è diventato il loro bagno. L’odore, appena fa un po’ di caldo, diventa insopportabile». E poi alcune botteghe gestite da cinesi, ancora a gennaio dell’anno scorso, sono finite nel mirino dei ladri: si sono registrate almeno un paio di spaccate. Molti padovani sono scappati da via Valeri e dintorni. Abitare in questa area della città non è facile. E anche in questo caso arriva la conferma di Meridi: «Le mie figlie qui a casa non vengono a trovarmi, hanno paura. Un giorno una delle due è scesa per gettare le immondizie, quando è rientrata era sconvolta». 

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