Arcella e stazione invase dalla droga: ecco la mappa dello spaccio in città

Domenica 21 Marzo 2021 di Marco Aldighieri
CONTROLLI La polizia locale passa al setaccio il piazzale della stazione ferroviaria
5

PADOVA - È da poco scoccato mezzogiorno quando ieri all’incrocio tra le vie Bixio e Cairoli, a pochi passi dallo scalo ferroviario, un uomo alla luce del sole si è appoggiato a un muretto per sniffare una striscia di cocaina. È il simbolo di una città invasa dalla droga: nemmeno la pandemia da Covid è riuscita fermare gli spacciatori. L’area tutta attorno alla stazione e la parte nord dell’Arcella sono in mano alla malavita organizzata. Il consigliere comunale Luigi Tarzia, presidente della commissione consiliare “Sicurezza e qualità della vita”, attraverso un reportage quotidiano sulle zone “calde” di Padova conosce ogni singola strada dove è fiorente il mercato della droga. A documentare questo business illegale, capace di creare nella popolazione un costante senso di degrado e di insicurezza, ci sono anche i residenti e i lavoratori dei quartieri attanagliati dallo spaccio. 
VIA VALERI
È una delle strade dove l’attività degli spacciatori, in prevalenza nigeriani, è molto attiva. L’avvocato Antonella Tosetto da circa nove anni ha lo studio in via Valeri e dalle finestre ha potuto assistere nel tempo alla conquista della strada da parte della malavita. «Gli spacciatori ormai mi conoscono - ha raccontato - e mi chiamano “mama”. Sono molto organizzati, hanno un capo a dirigerli. Durante il primo lockdown la situazione era disperata, di fatto erano i padroni della via. Poi, forse anche grazie all’arrivo dell’associazione onlus “Andromeda” in piazza Gasparotto, gli spacciatori si sono spostati un po’ più in là: ora si ritrovano all’incrocio tra le vie Valeri e Foscolo. Negli anni mi hanno rubato quattro biciclette. Abbiamo sempre chiamato la polizia per segnalare quanto avviene su via Valeri». C’è poi chi teme il gruppo di spacciatori nigeriani, come l’impiegata Carlotta (nome di fantasia per paura di ritorsioni) di 45 anni dipendente di un ufficio. «Quando stacco dal lavoro tra le 18.30 e le 19 - ha detto - ho paura a lasciare lo studio per fare rientro a casa. In velocità inforco la bici, ma quando arrivo all’incrocio tra le vie Valeri e Foscolo sono costretta a chiedere agli spacciatori di farmi passare. E sono terrorizzata. Preferisco vivere alla Stanga, piuttosto che stare in via Valeri. Negli anni mi hanno rubato due biciclette». 
PIAZZALE DELLA STAZIONE
A documentare lo spaccio sul piazzale della stazione, alla luce del sole, è Marco Trevisan residente nella stretta via Cairoli. È l’emblema della lotta agli spacciatori e al degrado. Negli anni ha combattuto per preservare la sua casa e la sua famiglia, e ancora oggi resiste. «Con il passare del tempo lo spaccio in questa area della città - ha spiegato - è aumentato a dismisura. E la pandemia non lo ha per nulla rallentato. È paradossale, ma gli spacciatori sul piazzale della stazione fanno tutto allo scoperto. Sanno di restare impuniti e sono sempre di più. I poliziotti e i carabinieri in servizio - ha concluso - fanno il massimo. Hanno una grande voglia di lavorare, ma deve essere una regia dall’alto a cambiare le cose». 
VIA D’AVANZO
La strada dietro allo scalo ferroviario è un altro punto “caldo” della città. A raccontare quanto avviene ogni giorno è il residente e proprietario di una azienda di impiantistica Piero Paolin: «Quotidianamente, dopo le 15, un gruppo di spacciatori nordafricani prende possesso della via. Molto organizzati, hanno un capo e delle vedette che si posizionano tra via Calzetta, Azienda Zero e la ferramenta». Gli abitanti e i commercianti del rione hanno presentato un esposto in Questura sulla situazione.
IL CONSIGLIERE
Luigi Tarzia, presidente della commissione consiliare “Sicurezza e qualità della vita”, aggiorna da sempre la mappa dello spaccio in città. «Oltre al piazzale della stazione, via Valeri e via D’Avanzo - ha dichiarato - lo spaccio al momento è molto florido al nord dell’Arcella.

In prevalenza si tratta di spacciatori nordafricani e anche minorenni». Le vie colpite dalla malavita organizzata sono Duprè, Jacopo Da Ponte e Moretto Da Brescia. Ma ancora per il consigliere lo spaccio ha invaso anche altri quartieri, come la Sacra Famiglia e il Bassanello. Altre vie sono Siracusa, Urbino e Isonzo. «Ad esempio in via Urbino - ha sottolineato Tarzia - in fondo alla strada, dove c’è il parco dei girasoli, gli spacciatori riforniscono i giovani del quartiere». Il consigliere della lista Giordani, in questi mesi, si sta battendo per una soluzione al problema, almeno all’Arcella. «Sono convinto che lo strumento più efficace - ha proseguito - sia l’applicazione del Daspo urbano su tutto il territorio dell’Arcella. Non capisco le resistenze portate dal centro sinistra su questo tema. E poi con gli spacciatori bisogna stare attenti, molti sono aggressivi». 

Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci