Il "re delle spaccate", espulso, torna a rubare in città: arrestato, ma è già libero

Venerdì 11 Giugno 2021 di Marina Lucchin
I carabinieri in stazione
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PADOVA - Come esce dal carcere, ecco che torna alle vecchie abitudini: i furti. Niente spaccata, stavolta Diop Alassane ha tentato di rubare una mountain bike in via Cairoli, spaccando la catena a suon di colpi di tombino in ghisa. Colto in flagranza dai carabinieri del radiomobile, è stato arrestato, ha passato una notte in cella di sicurezza, ma poi è tornato in libertà: il giudice l’ha condannato a sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale. Quello di Alassane è ormai un volto noto. Era stato tra i protagonisti dell’ondata di spaccate dell’estate 2019. Arrestato, incarcerato e poi espulso e accompagnato al centro per il rimpatrio, il “gigante” (è alto quasi due metri) senegalese 44enne, è tornato ad occupare le pagine dei verbali delle forze dell’ordine. L’ultima volta era stato in febbraio quando finì in in manette ancora una volta per aver assaltato un negozio alla ricerca di qualche spicciolo del fondo cassa. Tutto sempre nella stessa zona, quella della Stazione. Se i carabinieri stavolta l’hanno beccato in via Cairoli, a febbraio le Volanti l’hanno sorpreso nel negozio cinese B&G di via Tommaseo, che si affaccia, su un lato, all’interno del Park Padova Stazione. 
 

IL COLPO 
Questa volta invece delle vetrine, se l’è presa con una bicicletta, che forse gli serviva semplicemente per spostarsi da qualche altra parte. Così, con la sua enorme forza, ha staccato da terra un pesante tombino in ghisa e l’ha usato come una mazzetta per spaccare la catena. I carabinieri del Radiomobile hanno sentito i colpi e l’hanno scoperto proprio mentre il senegalese era appena riuscito a liberare la bici. Si è fatto prendere senza opporre resistenza e una volta confermata la sua identità, è finito in cella di sicurezza nella caserma di via Rismondo, in attesa della direttissima. 
 

IL “CURRICULUM
Diop Alassane è un habitué delle cronache: il suo curriculum criminale spazia dalla violenza sessuale nei confronti di una minorenne, ai furti, dalle risse alle rapine, dallo spaccio di sostanze stupefacenti alle resistenze a pubblico ufficiale. Ma in città è noto per essere stato l’autore di almeno una delle numerose spaccate che hanno contraddistinto le estati 2018 e 2019. Nel settembre di due anni fa era stato pizzicato dalla polizia dopo la spaccata all’”Antico Forno” di via San Clemente. Aveva mandato in frantumi la vetrina con l’obiettivo di impossessarsi degli spiccioli nel registratore di cassa. Il colpo era stato immortalato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza e gli agenti erano riusciti ad attribuirgli la responsabilità del furto. 
Diop Alassane si era fatto dieci mesi di carcere ma il giorno dopo la scarcerazione si era visto notificare il decreto di accompagnamento al centro di permanenza di Brindisi per il ritorno in patria, vista la pericolosità sociale. Il senegalese è stato scortato in Puglia ma non è mai stato imbarcato su un volo diretto a Dakar. Gli è stato consentito di rimanere nel centro di accoglienza, in attesa della decisione della Commissione territoriale, chiamata ad esprimersi sulla sua richiesta di protezione internazionale. Nel frattempo Diop Alassane è riuscito però a scappare dal centro, a far perdere le proprie tracce e a fare rientro a Padova, dove non ha mancato di tornare alle sue vecchie abitudini. Arrestato e incarcerato per il furto di febbraio, eccolo di nuovo a rubare. Ma è già tornato in libertà.
 

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