CONSELVE - Raffica di spaccata, sabato notte, ai danni di cinque esercizi commerciali tra Conselve e la Bassa padovana. A colpire sarebbe stata sempre la stessa banda. Spaccate notturne a ripetizione in pieno centro in tre esercizi commerciali: è accaduto a Conselve pochi minuti dopo la mezzanotte tra sabato e domenica.
In pochi attimi sono state demolite le vetrine di tre negozi, due di abbigliamento e una merceria, uno vicino all'altro su via Matteotti, a pochi passi dalla piazza del Duomo; i ladri che erano bordo di un' auto Alfa 164 scura, sono entrati all'interno, sottraendo i cassetti dei registratori di cassa e poi si sono dati velocemente alla fuga, imboccando via Martiri della Libertà, che poi sbocca su via Verdi, la circonvallazione cittadina. Primo ad accorgersi di quanto accaduto e a dare l'allarme un residente che si trovava nei pressi, perchè aveva portato a passeggio i suoi cagnolini: «Ho sentito un forte fragore, mi sono subito portato verso il luogo da dove avevo sentito provenire il rumore, giusto il tempo per intravvedere uno dei malviventi che aveva però il volto travisato», racconta l'uomo. Una circostanza questa confermata anche da alcuni ragazzi che erano fuori dalla gelateria che si trova poco più avanti sulla stessa strada. Sul luogo si sono dunque portati dapprima i Carabinieri di Bagnoli e Tribano e poi anche quelli di Conselve, mentre sono stati rintracciati anche gli esercenti dei negozi (la proprietà è dell' Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero). Magro il bottino della triplice spaccata, che ammonta a qualche centinaia di euro; sul fatto indagano i Carabinieri di Conselve, che in mattinata hanno sentito, oltre ai titolari dei negozi, il testimone, mentre si spera che qualche maggior elemento possa essere ricavato dal sistema di videosorveglianza comunale o da qualche telecamera privata.
BASSA PADOVANA
Ladri in azione a Carceri e a Sant'Urbano. Nel mirino dei malviventi sono finiti un negozio di abbigliamento e una farmacia, da cui sono spariti i contanti (poche centinaia di euro) custoditi nei rispettivi registratori di cassa. Non solo: nel caso del negozio Abbigliamento Adriana di Carceri, i predoni hanno fatto incetta di abiti da cerimonia, smembrando addirittura un manichino esposto in vetrina pur di impadronirsi di un capo particolarmente elegante. I titolari devono ancora fare una stima precisa del maltolto, ma il valore degli abiti rubati potrebbe aggirarsi sui 3 o 4 mila euro. La banda è entrata in azione prima dell'una di notte, assestando una serie di colpi alla porta a vetri, utilizzando probabilmente mazze o picconi. Una volta entrati, i malviventi si sono subito gettati sul registratore di cassa per poi allungare le mani anche su una ventina di abiti da donna e infine darsi alla fuga. «Abbiamo sentito un botto ma non immaginavamo che ci stessero svaligiando la bottega. racconta la 77enne che è titolare del negozio insieme al marito e abita al piano di sopra Quando i rumori sono cessati, siamo scesi a controllare e ci siamo accorti del furto». Sul pavimento, tra le schegge di vetro, c'erano i vestiti che i predoni avevano perso nella fretta di scappare. A quel punto i titolari hanno avvertito i carabinieri: sul posto è arrivata una pattuglia del Norm di Este mentre ieri mattina i colleghi della stazione di Carmignano sono intervenuti a Ca' Morosini, frazione di Sant'Urbano, per un episodio analogo. Durante la notte la farmacia di via Europa è stata visitata e non si esclude che dietro i due furti ci sia lo zampino della stessa banda. Il modus operandi è molto simile: i ladri infatti, una volta entrati hanno rubato il denaro della cassa. L'unica differenza rispetto al colpo messo a segno a Carceri riguarda l'entrata in scena: anziché sfondare i vetri, a Sant'Urbano i predoni hanno scassinato la porta.
Elena Maria Pattaro
Nicola Benvenuti
Ultimo aggiornamento: 08:44
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BASSA PADOVANA
Ladri in azione a Carceri e a Sant'Urbano. Nel mirino dei malviventi sono finiti un negozio di abbigliamento e una farmacia, da cui sono spariti i contanti (poche centinaia di euro) custoditi nei rispettivi registratori di cassa. Non solo: nel caso del negozio Abbigliamento Adriana di Carceri, i predoni hanno fatto incetta di abiti da cerimonia, smembrando addirittura un manichino esposto in vetrina pur di impadronirsi di un capo particolarmente elegante. I titolari devono ancora fare una stima precisa del maltolto, ma il valore degli abiti rubati potrebbe aggirarsi sui 3 o 4 mila euro. La banda è entrata in azione prima dell'una di notte, assestando una serie di colpi alla porta a vetri, utilizzando probabilmente mazze o picconi. Una volta entrati, i malviventi si sono subito gettati sul registratore di cassa per poi allungare le mani anche su una ventina di abiti da donna e infine darsi alla fuga. «Abbiamo sentito un botto ma non immaginavamo che ci stessero svaligiando la bottega. racconta la 77enne che è titolare del negozio insieme al marito e abita al piano di sopra Quando i rumori sono cessati, siamo scesi a controllare e ci siamo accorti del furto». Sul pavimento, tra le schegge di vetro, c'erano i vestiti che i predoni avevano perso nella fretta di scappare. A quel punto i titolari hanno avvertito i carabinieri: sul posto è arrivata una pattuglia del Norm di Este mentre ieri mattina i colleghi della stazione di Carmignano sono intervenuti a Ca' Morosini, frazione di Sant'Urbano, per un episodio analogo. Durante la notte la farmacia di via Europa è stata visitata e non si esclude che dietro i due furti ci sia lo zampino della stessa banda. Il modus operandi è molto simile: i ladri infatti, una volta entrati hanno rubato il denaro della cassa. L'unica differenza rispetto al colpo messo a segno a Carceri riguarda l'entrata in scena: anziché sfondare i vetri, a Sant'Urbano i predoni hanno scassinato la porta.
Elena Maria Pattaro
Nicola Benvenuti
