Padova. I social svuotano i bar, l'Appe: «In 4 anni chiuse 300 attività, chiediamo tutele»

Solo nel 2022, secondo i dati dell'associazione, hanno chiuso 122 esercizi pubblici

Sabato 27 Maggio 2023 di Redazione Web
I social svuotano i bar (foto Pexels - George Pak)

PADOVA - Quante idee, quanti pensieri sono affiorati alla mente di Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir mentre seduti al Café de Flore sorseggiavano un caffè. Quanti scrittori hanno trovato ispirazione nei bar e nei pub nel corso della storia. E oggi? Oggi i tavolini dei locali sono sempre più vuoti, sempre più piccoli. Occupati da una singola persona con gli occhi sul cellulare. «L’evoluzione dei social – sottolinea Matteo Toniolo, vicepresidente di Appeha portato con sé la trasformazione dell’uomo da “animale sociale” a individuo singolo: pensiamo a quante monoporzioni vengono vendute al supermercato e poi consumate tristemente sulla scrivania dell’ufficio o seduti su una panchina.

Stiamo realmente perdendo il carattere sociale e socievole che ha caratterizzato il fascinoso e acclamato “Italian way of life”, per andare a finire nell’isolazionismo di stampo anglosassone».

I bar svuotati dai social

Una perdita di socialità che pesa ancora di più se sommata a tutte le altre difficoltà del settore della ristorazione. «In soli 4 anni – riferisce Toniolo – abbiamo perso più di 300 attività, vale a dire il 6% del totale, ma l’aspetto più drammatico è che le chiusure riguardano quasi esclusivamente il settore dei bar: meno 122 nel solo anno 2022. Pensiamo a quante amicizie, quanti affari e quanti scambi di idee sono nati e maturati al tavolo di un bar, a partire dai “caffè” del settecento, fino ai giorni nostri: ecco, se dovessi dare una definizione di bar, direi che è un “social network reale”, con tutti i vantaggi del caso, come ad esempio poter condividere emozioni e racconti in compagnia».

Turn-over e sicurezza

Nel mezzo delle difficoltà che stanno affrontando gli esercenti, oltre ai debiti contratti durante la pandemia e i costi lievitati, c'è la questione del turn-over. «Il turn-over – sottolinea Toniolo – nel settore dei pubblici esercizi è sempre stato particolarmente elevato, ma adesso stiamo registrando picchi preoccupanti: secondo gli ultimi dati in nostro possesso, più della metà dei locali chiude entro i primi cinque anni di vita. Sono imprese che presidiano il territorio, anche nei giorni e orari in cui le altre attività sono chiuse, sono anche un punto di ospitalità per cittadini e turisti, svolgono un servizio di ristoro e accoglienza e, non ultimo, di sicurezza».

Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 10:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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