Scuola, per la ripartenza con distanziamento necessario reperire 120 aule in più

Domenica 8 Agosto 2021
Più aule per poter soddisfare le misure di distanziamento tra gli studenti

PADOVA - Vacanze a Ferragosto? Poche e sempre con il cellulare a portata di mano. Per quasi tutti i presidi delle scuole padovane sono giorni di frenetico lavoro perché c’è da compiere una corsa contro il tempo. Tra poco più di un mese - il 13 settembre - suonerà la prima campanella e l’organizzazione è tutt’altro che definita. È un’altra estate decisamente complessa dopo quella del 2020. Da un lato incombe l’obbligo del Green pass per tutto il personale scolastico e dall’altro c’è il nodo logistico legato agli spazi. 
È Vincenzo Gottardo, vicepresidente della Provincia con delega al Patrimonio e alla Protezione civile, a riassumere il timore principale: «Il Ministero indica la necessità di tenere il distanziamento di un metro tra uno studente e l’altro, ma non sarà possibile ovunque.

Il problema è soprattutto alle superiori: contiamo 38 istituti e abbiamo calcolato che servirebbero 120 aule in più». Dove trovarle? «Non sarà facile, il tempo stringe». E quest’anno, come si può leggere nella tabella sopra, alle superiori ci saranno anche 931 alunni iscritti in più. 


LA RICOGNIZIONE
I dirigenti scolastici stanno facendo una ricognizione degli spazi. Il governo punta al ritorno di tutti gli alunni in presenza ma per avere le aule con la piena capienza servono distanziamenti adeguati. Impossibile pensare di stare appiccicati come accadeva in diverse scuole prima dell’emergenza Covid. Le situazioni più problematiche sono soprattutto nelle scuole della città collocate in edifici storici o comunque difficili da ampliare. Basti pensare al liceo Nievo ma anche agli istituti Einaudi e Calvi. All’estremo opposto troviamo invece istituti moderni come il liceo Ferrari di Este: pensato come un campus americano, qui problemi di spazio di certo non ce ne sono. 


LE SOLUZIONI
I presidi sono al lavoro per capire come disporre le classi nelle varie aule. Si ragionerà esclusivamente in base al numero di studenti: molto probabilmente, dunque, in diversi istituti ci saranno corridoi misti. Le zone delle scuole non saranno più divise per sezione didattica ma le collocazioni delle classi si baseranno sulla capienza delle aule. La Provincia attende di conoscere i piani dei presidi e l’obiettivo è chiudere la partita dopo Ferragosto. 
«Il governo ha stanziato 200 milioni demandando alle Province e ai dirigenti scolastici gli eventuali acquisti, le locazioni e tutti i nuovi provvedimenti necessari per iniziare l’anno scolastico in sicurezza - ricorda Gottardo - Ma la soluzione non è così facile e non si può pensare che in pieno agosto, i vari soggetti possano organizzare l’avvio dell’anno scolastico. Se oggi un’aula contiene 28 alunni, in condizione di sicurezza ce ne stanno al massimo 20 e non è certo semplice trovare il numero di aule necessarie». 


L’ALTERNATIVA
Ma c’è un paracadute. Gottardo ricorda infatti che «il Comitato tecnico scientifico indica la possibilità di adottare altre misure di prevenzione, tra cui l’obbligo della mascherina chirurgica, quando le condizioni strutturale degli edifici scolastici non consentono di mantenere il distanziamento». La Provincia attende dunque di definire il piano completo per poi capire in quali istituti sarà necessario prendere questi provvedimenti anti-assembramenti. 
«Per i dirigenti scolastici - insiste il vicepresidente - si prospetta un carico di responsabilità che rischia di rendere il prossimo anno ancora più difficile del precedente. È urgente che gli organi governativi, a partire dal Ministero dell’istruzione, assumano le responsabilità decisionali che gli competono e diano chiare disposizioni». Intanto Gottardo segue anche le consegne delle attrezzature acquistate per gli istituti superiori di competenza della Provincia che ne hanno fatto richiesta: sono 460 banchi, 470 sedie, 23 cattedre, 14 armadi, 40 lavagne e 8 poltrone da ufficio per un totale di 47 mila euro di spesa. 


LA CAMPAGNA
L’altro timore dei presidi è legato al personale No Vax e soprattutto agli eventuali lavoratori irriducibili disposti perfino a farsi sospendere pur di rinunciare al Green pass. In provincia di Padova i dipendenti del mondo scolastico e universitario sono 27.500 e quelli vaccinati sono 24.500. Nelle ultime due settimane 300 padovani si sono convinti presentandosi ai centri vaccinali. Molti altri potrebbero farlo nei prossimi giorni. 

Ultimo aggiornamento: 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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