Siringhe al parco, si allarga la polemica col sindaco: «Noi, residenti allibiti». E i vicini: «Accusati senza motivo»

Venerdì 26 Agosto 2022 di Eugenio Garzotto
Polemiche per la siringa al parco di Montegrotto

MONTEGROTTO - «Nessun dispetto fra vicini di casa, ma una situazione decisamente allarmante per quanto riguarda la sicurezza del quartiere». La vicenda della piccola di tre anni che alcuni giorni fa si è punta con una siringa mentre giocava nel giardino pubblico sotto casa ha portato a una dura presa di posizione da parte dei residenti del comprensorio in cui si è verificato l'episodio, fra le vie Platone e Socrate. Lo hanno fatto con una lettera in cui non risparmiano critiche al primo cittadino Riccardo Mortandello che aveva immediatamente escluso la presenza di un giro di tossicodipendenti nella zona, attribuendo l'abbandono della siringa (seguito dal ritrovamento di una seconda pochi giorni dopo nello stesso posto) a una ripicca fra confinanti.

POLEMICA
Una dura presa di posizione, da parte di una quindicina di famiglie che rispediscono al mittente una ricostruzione giudicata fantasiosa e priva di riscontri. «Siamo allibiti da una tale affermazione - dichiarano -. Come si permette il sindaco di accusare i suoi concittadini di un fatto così grave? Chi semina siringhe in un parco pubblico, frequentato da bambini che poi si feriscono, compie un'azione che si configura come il reato di lesioni volontarie. Ma il sindaco sa quel che dice? Dal momento che lui è un pubblico ufficiale, e visto che ha sospetti così fondati da dichiararlo apertamente, ha già presentato una denuncia alla Procura?» .
«Quella di Mortandello è una dichiarazione gravissima e assolutamente ingiustificata - proseguono i firmatari -. Che si assuma lui per primo le proprie responsabilità. Abbiamo appreso inoltre che il rinvenimento di siringhe nei parchi non è fatto nuovo per l'amministrazione comunale. Altri genitori avevano segnalato questo problema, in relazione a episodi simili avvenuti in altri quartieri della città. Ma nulla è stato fatto fino a oggi.

Pretendiamo sicurezza per i nostri figli e per tutti i cittadini di Montegrotto. Il sindaco invece di fare supposizioni e lanciare accuse diffamatorie conclude la missiva impari a fare il suo mestiere e metta in atto tutte le misure necessarie per risolvere il problema».

IL FATTO
Parole pesanti, che seguono quelle del papà della piccola Elisa (il nome è di fantasia), che ha dovuto essere sottoposta a una serie di controlli medici per escludere un'infezione da epatite, tetano o Hiv. E i cui esisti non arriveranno prima di tre mesi. «Penso che minimizzare una vicenda di questa gravità avanzando ipotesi del genere non sia tollerabile aveva dichiarato -. Quello che è successo a mia figlia poteva capitare anche a un altro bambino».
Nel caso della seconda siringa ritrovata, oltretutto, erano state rilevate all'interno della cannula tracce di un liquido rossastro, presumibilmente sangue. Il che avvalorerebbe, secondo i carabinieri subito avvertiti di quanto accaduto, il suo utilizzo per praticare un'iniezione di sostanza stupefacente. Eppure Mortandello, peraltro in una nota ufficiale, aveva escluso che il quartiere fosse una zona frequentata da tossicodipendenti. «Ho il sospetto - aveva affermato - che quanto accaduto possa essere un dispetto fra vicini di casa per dissapori nati durante l'utilizzo del parco durante il lockdown. Non vorrei aveva poi aggiunto che questa fosse un'azione messa in campo per generare paura e senso di insicurezza».
Insomma, dopo lo screzio fra vicini, anche il sospetto di un atto deliberato per seminare il panico. Parole che hanno scatenato un putiferio, prima con la reazione furibonda della famiglia della piccola e ora con l'indignazione espressa dai firmatari della lettera.

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