Sindaco accusa: «Boicottaggio politico per i mancati fondi». La Regione denuncia lui e il vice

Venerdì 3 Giugno 2022 di Giorgia Silvestri
Il sindaco Cesare Mason

PADOVA - La Regione Veneto ha querelato il sindaco di Piombino Dese, Cesare Mason, e il vicesindaco Luigi Benozzi. L'accusa arriva da Elisa De Berti, vice presidente della Regione e assessore alla viabilità, e Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico ed energia. Tutto partirebbe da finanziamenti regionali non ottenuti per una nuova rotatoria a Piombino. La querela è arrivata dopo un evento in cui l'amministrazione comunale ha parlato del perché si è dovuto sospendere la nuova opera urbanistica. In tale occasione, la giunta ha sottolineato che vi sarebbe stato un boicottaggio politico.

Boicottaggio di cui sarebbero stati responsabili proprio Marcato e De Berti. Lui si sarebbe intromesso per scopi politici e lei avrebbe agito in quanto responsabile dell'ufficio regionale che si occupa dei finanziamenti per tali interventi urbanistici.

L'ACCUSA
Marcato e De Berti hanno proceduto per vie legali il primo giugno. Il tutto è stato annunciato durante un incontro della candidata sindaco di Piombino Ornella Bonutto con la cittadinanza. Incontro dove entrambi erano invitati. De Berti ha spiegato: «Questa mattina in giunta abbiamo dato mandato all'Avvocatura regionale di depositare formale querela per diffamazione nei confronti del sindaco e del vicesindaco. Ovviamente ci sono gli audio. Tutto è avvenuto in un incontro pubblico». L'intera vicenda è ora al vaglio della Procura.
Marcato e De Berti hanno affermato che la mancata realizzazione dell'opera non avrebbe nulla a che fare con loro. Sarebbe dovuta all'incapacità della giunta di Piombino di gestire le scadenze per l'iter d'ottenimento della sovvenzione. La vice presidente ha poi esposto quello che è emerso dalla revisione dei documenti relativi alla questione. Ha spiegato di essere stata contattata a fine marzo dal presidente della Regione Luca Zaia. Mason aveva inviato un messaggio a quest'ultimo in cui diceva che non vi era stata una proroga per il contributo per la rotatoria ed era dovuto ad un boicottaggio politico. De Berti ha dichiarato che fino a quel momento non era nemmeno al corrente del progetto. Inoltre, lei e Marcato non ne avevano mai parlato prima. Per di più, quest'ultimo non si sarebbe intromesso in alcun modo.

L'ITER
È iniziata allora l'analisi dell'intera documentazione. È risultato che il bando per i finanziamenti era uscito il 31 luglio 2018. A dicembre il Comune di Piombino sapeva già di essere uno dei vincitori. Il 13 agosto 2019 era stata firmata la convenzione. Da quest'ultima, per legge un ente dispone di 18 mesi per far partire le procedure di gara. A questi 18 mesi si erano aggiunte due proroghe. Una di 52 giorni data dal governo con il decreto Cura Italia a causa della pandemia. Successivamente, sempre per sopperire a problemi legati al Covid, si era aumentato da 18 a 30 mesi il tempo per far partire le gare da quando si accetta una convenzione. Per Piombino la scadenza era quindi spostata al 6 aprile 2022. In data 6 aprile il Comune non era andato oltre al progetto di fattibilità tecnica ed economica. Lo stesso che si doveva presentare per il bando. «E beffa delle beffe - ha concluso Marcato - è uscito un altro bando settimane fa che li avrebbe visti sicuramente vincitori e non hanno partecipato».
 

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