Padova. Siccità, l'emergenza non è finita e le fontane restano ancora chiuse

Resta in vigore l'ordinanza di questa estate con alcuni aggiornamenti: non ci si può avvicinare ai corsi d'acqua e pescare

Martedì 20 Dicembre 2022 di Alberto Rodighiero
Le fontane restano spente a causa della siccità

PADOVA - Nonostante le piogge delle scorse settimane non rientra l'allarme siccità e, per il momento, le fontane in città restano a secco. Nuova riunione ieri mattina a palazzo Moroni del Tavolo siccità istituito la scorsa estate per far fronte all'emergenza idrica. «Le precipitazione dell'ultimo periodo - ha spiegato il vicesindaco Andrea Micalizzi - hanno parzialmente migliorato la situazione. A ottobre, infatti, i livelli dei fiumi erano al di sotto dell'80% rispetto della media del periodo, ora ci siamo attestati a circa il -50%. Insomma, va un po' meglio, ma il problema non è stato ancora risolto».

Fontane ancora spente

Una situazione che non permette, dopo mesi di chiusura, il ripristino delle fontane in città, in primis quelle di piazza delle Erbe e dell'Isola Memmia. «Per il momento non ci sono le condizioni - ha confermato Micalizzi - più avanti si valuterà se far tornare l'acqua in quelle che possono contare sul riciclo. Per adesso, però, tutto rimane com'è». Durante i lavori del Tavolo a cui partecipano, tra gli altri, Comune, Arpav, Genio Civile, Consorzio di bonifica Bacchiglione e AcegasApsAmga si è affrontata nuovamente la questione degli scarichi non a norma che conferiscono nei fumi e nei canali cittadini. «Il monitoraggio continua - ha concluso il numero due di palazzo Moroni - dai dati che abbiamo raccolto, più che scarichi abusivi sono stati individuati degli scarichi molto datati che, per forza di cose, non sono in grado di garantire gli standard previsti dalla legge.

E, anche su questo, va fatta una riflessione». Il Comune, poi, è intenzionato a scrivere alla Regione per chiedere, alla luce della situazione climatica in continua mutazione, una revisione delle politiche della gestione idrica. Intanto, fino alla fine dell'anno, resta in vigore l'ordinanza antisiccità emanata lo scorso agosto (rinnovata a ottobre eliminando la parte dedicata alle zanzare).

I divieti dell'ordinanza

Nello specifico il dispositivo riguarda il canale Alicorno, il canale San Massimo, il canale Santa Chiara, il Tronco Maestro e il tratto del Piovego compreso tra porte Contarine e Ca' Nordio. Ma cosa prevede l'ordinanza aggiornata? In primis, non è possibile avvicinarsi ai corsi d'acqua. È vietato anche pescare (e naturalmente magiare il pesce) e utilizzare l'acqua dei canali per l'irrigazione di fiori e piante. Vietato anche l'accesso alle aree golenali per fare sport. I proprietari dei palazzi che si affacciano sui canali sono tenuti, poi, a controllare il coretto funzionamento dei loro scarichi fognari. Per chi non dovesse rispettare l'ordinanza sono previste multe che vanno dai 25 ai 500 euro.
Durante la scorsa estate inoltre il Comune ha diffuso una serie di consigli pratici per ridurre al minimo lo spreco d'acqua. Tra le raccomandazioni figurano quella di chiudere sempre il rubinetto quando non serve, ad esempio mentre ci si lavano i denti o ci si insapona. Una doccia di circa 10 minuti consuma fino a 200 litri d'acqua. Mentre ci si rade, invece, non va risciacquato il rasoio sotto l'acqua corrente: si sprecano 6 litri d'acqua al minuto. Potendo, meglio anche preferire la doccia al bagno in vasca: si abbasseranno i consumi del 75%. Installando il frangigetto sui rubinetti, si può ottenere un risparmio idrico fino al 50%: per una famiglia di tre persone si parla di circa 600mila litri di acqua in meno ogni anno. Va preferita infine la lavastoviglie al lavaggio a mano dei piatti, a patto che venga utilizzata sempre a pieno carico. Bisogna anche evitare di sciacquare i piatti sotto il rubinetto prima di inserirli in lavastoviglie: si sprecano circa 38 litri di acqua ogni volta.

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