La siccità mette in crisi anche gli artigiani: il manifatturiero è il settore più colpito

Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato: «C’è molta dispersione della risorsa idrica, la causa è la cattiva condizione delle infrastrutture di rete»

Domenica 10 Luglio 2022 di Elisa Fais
L'emergenza siccità pesa anche sulle aziende artigiane

PADOVA - La crisi idrica colpisce duro non solo il mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, ma anche 1.817 imprese artigiane con 10.364 addetti che operano nei dieci comparti manifatturieri con la maggiore intensità di utilizzo dell’acqua. Lo rileva Confartigianato che segnala l’impatto dell’emergenza sulle attività delle piccole imprese presenti in provincia di Padova.

Tra i settori più idro-esigenti, Confartigianato indica quello estrattivo, seguito da tessile, petrolchimico, farmaceutico, gomma, materie plastiche, vetro, ceramica, cemento, carta e prodotti in metallo. Nei dieci comparti manifatturieri con il più elevato uso di acqua si concentra il 69,3% dei consumi delle imprese di produzione, pari a 12,1 litri di acqua per euro di produzione.

Il problema della dispersione di acqua

Al comparto manifatturiero, si possono aggiungere poi i settori di acconciatura (1.519 imprese con 3.118 addetti), estetica (694 imprese con 1.258 addetti) e pulitintolavanderie (190 imprese con 446 addetti). Tra le criticità segnalate da Confartigianato, vi è la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture. Con il risultato che il 27,9% dell’acqua immessa nella rete della nostra provincia non arriva ai rubinetti dei padovani. Tra le cinque regioni per le quali il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza, c’è anche il Veneto. «Si tratta di un primo passo. Ora si deve puntare alla ridefinizione delle priorità del Pnrr e sfruttare quindi le risorse europee per realizzare gli invasi e affrontare l’emergenza idrica che rischia di estendersi dall’agricoltura alle attività produttive – spiega Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova. La carenza di acqua rischia seriamente di trasformarsi da straordinaria a strutturale e non possiamo farci trovare impreparati». Ad esempio, è già una realtà il calo del 39,7% della produzione idroelettrica nei primi cinque mesi del 2022. «È per questo che, proprio su richiesta della stessa Regione Veneto - prosegue il presidente - Confartigianato del Veneto ha provveduto a individuare il perimetro delle imprese manifatturiere e di quelle dei servizi alla persona “idro-esigenti” (in base all’indicatore Intensità d’uso dell’acqua di Istat) con un occhio particolare alle medie-piccole imprese e imprese artigiane».

L'approvvigionamento

I piccoli imprenditori sono fortemente interessati al tema della corretta gestione idrica. «Per quanto riguarda l’approvvigionamento dell’acqua utilizzata nei processi produttivi, le imprese con meno di cinque addetti utilizzano, nella maggior parte dei casi, acqua della rete pubblica per uso civile mentre le imprese medie e grandi si servono di specifici sistemi di auto approvvigionamento o utilizzano acqua che proviene da infrastrutture a servizio di nuclei e aree industriali. Per questo - conclude Dall’Aglio - insistiamo sulla necessità di investimenti per ridurre la dispersione della risorsa idrica a causa delle cattive condizioni delle infrastrutture».

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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