PADOVA - Per contrastare l'emergenza climatica, nei marciapiedi padovani arriva l'asfalto drenante.
Il progetto
Una sperimentazione che potrebbe essere allargata progressivamente un po' a tutto il territorio comunale. «Dobbiamo raccogliere la sfida della tutela dell'ambiente anche nei lavori stradali attraverso la scelta di materiali funzionali ed ecocompatibili che possono aiutarci nel recupero dell'acqua piovana e a mantenere la permeabilità del suolo ha spiegato ieri, 17 luglio, il vicesindaco Andrea Micalizzi - Abbiamo deciso, dunque, di utilizzare questo prodotto per la realizzazione del marciapiede di via Madonna della Salute e in altri interventi a Granze, nel lungargine via Zanon, in via Carducci e lo utilizzeremo, comunque, su tutti i percorsi dove sono presenti alberi, dai marciapiedi alle piste ciclabili».
«Il calcestruzzo drenante è un materiale con una resa decisamente migliore ed è senza dubbio un'ottima soluzione progettuale per interventi di ampliamento o manutenzione, in sostituzione di pavimentazioni impermeabili esistenti, che ci consente di diversificare e di caratterizzare l'immagine urbana offrendo, al contempo, un eco-sviluppo delle pavimentazioni. Non solo - ha aggiunto l'esponente del Partito democratico - c'è da tener presente che tra le criticità, o meglio vulnerabilità, del territorio comunale c'è la siccità e la carenza idrica, ondate di calore, eventi estremi e rischio idrogeologico. Per cui minimizzare la crescita del territorio impermeabilizzato con sistemi di drenaggio urbano sostenibile, migliora la risposta idrologica della città».
Le caratteristiche
Nel dettaglio, il calcestruzzo in questione è un materiale che non ha nulla a che vedere con i materiali inquinanti come gli idrocarburi e tutti i derivati del petrolio. É formato da una miscela di acqua, ghiaia, sabbia e cemento. Il cemento, che è la componente legante del calcestruzzo, nasce da materie prime di origine naturale che, dopo essere state frantumate, formano una farina composta dall'80% di calcare e dal 20% di argilla che viene macinata per ottenere il crudo che successivamente viene cotta in un forno a 1300-1500 gradi. Questo materiale riduce l'effetto isola di calore: la colorazione chiara della pavimentazione favorisce una maggior riflessione dei raggi solari, diminuendone l'assorbimento, abbattendo così sensibilmente la sensazione di calore superficiale percepito dai pedoni nei periodi molto caldi. Un esempio: in una giornata estiva questo materiale ha 30 gradi in meno rispetto ad un normale bitume. Per lo stesso motivo durante le ore notturne la maggior riflessione assicura una maggior visibilità.