PADOVA - Il sindaco di Saonara, Walter Stefan, è preoccupato. La vicenda dei due testamenti a distanza di un anno da parte di Renata Cappellato che ha ereditato dal marito Alberto Sgaravatti tutti i beni di famiglia e poi li ha destinati a persone diverse, lo ha lasciato interdetto. Anche perché dal primo, dove si nominavano eredi due operai dell'azienda al secondo dove il patrimonio passava ad una donna, moglie di un avvocato il cui padre era stato amico di Alberto, di distanza ne passa. Anche perchè in gioco ci sono possedimenti in terreni e ville e palazzi per decine di milioni di euro.
IL PROBLEMA
Quanto è importante la storia degli Sgaravatti per Saonara?
«Nel 1820 gli Sgaravatti hanno inventato il vivaismo. Sono stati i fornitori delle principali case reali europee. Agli inizi del 900 hanno creato la vendita per corrispondenza pubblicando cataloghi a colori che sono delle opere d'arte, hanno soprattutto insegnato l'arte del vivaismo ai loro dipendenti, che poi, mettendosi in proprio, hanno dato vita all'attuale distretto, polo di eccellenza a livello nazionale. Mi dispiace anche che questa vicenda abbia messo la parola fine alla ditta A&A Sgaravatti con gli operai messi in cassa integrazione. Qui c'era ancora il vivaio. Ecco è una perdita per tutti che qui degli Sgaravatti non resti più nulla tranne il problema della sicurezza pubblica. Già più volte sono intervenuti i Vigili del Fuoco per le piante che crescevano a dismisura sulla strada. Ora io spero che qualcuno si faccia avanti».
LA VICENDA
Il capostipite Benedetto nel 1790 faceva il contadino a S. Maria di Sala. E lì diventò giardiniere. La prima azienda nacque nel 1820 con il figlio Angelo e i fratelli Antonio e Benedetto. Da allora gli Sgaravatti hanno vestito i giardini di principi e ricchi, da Casa Savoia a villa Certosa di Berlusconi: gestendo i 120 ettari di quest'ultima. Ma ancora prima riuscirono a trasformare una parte del deserto di Abu Dhabi in una splendida oasi verde. La consacrazione definitiva avvenne con la preparazione dei giardini delle case dei vip in Costa Smeralda. Leone Sgaravatti a metà del 1900 condivideva l'azienda con il fratello Angelo. Per seguire l'evolversi della dinastia bisogna partire proprio da loro. Perchè Alberto, morto nel 2019 senza lasciare figli e testamento è figlio di Angelo. Mentre Benedetto figlio di Leone, è stato il padre di Gianfranco. Verso la fine degli anni 60 la famiglia decise di dividere l'attività in due tronconi. Angelo fondò la Grandi vivai Benedetto Sgaravatti che cessa in pratica nel 1990 alla sua morte, nel senso che poi l'azienda venne presa in carico dalla cooperativa Covisa di Saonara. Ma una costola di questa azienda si trasferì negli anni 80 in Sardegna dove opera ancora oggi sotto il nome di Sgaravatti Group e di cui è titolare Rosi, la moglie di Leone. L'altro ramo invece, quello di Angelo e Alberto, è confluito nella A&A Sgaravatti che in pratica si è estinta in queste settimane in quanto ditta individuale legata a Renata Cappellato.
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