Sfigurata dal chirurgo estetico, modella gli chiede due milioni

Domenica 23 Luglio 2017
Sfigurata dal chirurgo estetico, modella gli chiede due milioni
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PADOVA - Ha il volto devastato da macchie in chiaroscuro. Cicatrici permanenti che hanno rovinato il suo viso da modella. La diagnosi è di quelle senza appello. Non potrà più tornare come prima. Eppure doveva semplicemente eliminare alcune discromie e imperfezioni dovute all'acne. C.G., 44 anni, modenese, ha ripercorso in un'aula di tribunale il suo calvario.
Davanti al giudice monocratico Laura Alcaro ha ripercorso l'intervento estetico che aveva fortemente voluto, in vista del suo nuovo lavoro di testimonial per la ditta di apparecchiature estetiche e cosmetiche per cui lavora il suo compagno. L'ex modella conosceva il dottor Massimo Rambotti. Aveva già apprezzato in passato le doti del medico chirurgo. Di lui si fidava. Rambotti, 61 anni, di Foligno, l'aveva visitata alla fine del 2011 alla clinica gruppo Orchidea di Abano. Lui le aveva promesso che l'avrebbe rimessa a nuovo. Un mese dopo si era sottoposta, sotto sedazione, all'intervento di chirurgia estetica chiamato resurfacing. Le era stata asportata una leggera porzione di pelle da una coscia e poi attraverso un trattamento al laser le era stato effettuato l'innesto sul viso in maniera da eliminare le imperfezioni della cute create dall'acne. Rambotti aveva avvisato l'ex modella. Per una decina di giorni non sarebbe stata presentabile. Per accertarsi che l'intervento fosse riuscito e che il volto della modella fosse in via di guarigione, aveva organizzato un paio di visite di controllo in stazioni autostradali. Con il passare dei giorni però le condizioni del viso della modella erano peggiorate. Aveva iniziato a tempestare il chirurgo di telefonate e e-mail. Rambotti aveva cercato di rassicurarla. Si diceva convinto che le cicatrici sarebbero sparite. Disperata, aveva ottenuto un consulto medico. Lo specialista non aveva adoperato giri di parole. Quelle cicatrici erano permanenti.
L'ex modella ha scelto di percorrere il giudizio civile. Ha presentato al Tribunale un conto superiore ai due milioni di euro, tra danni morali e materiali. Da parte dell'imputato, tutelato dall'avvocato Giovanni Vasoin De Prosperi, non sono finora mai arrivate offerte né proposte risarcitorie.

 
Ultimo aggiornamento: 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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