Il ricatto alla ex: ​«O mi paghi, o mostro le foto di te nuda»

Martedì 12 Gennaio 2021
Il ricatto alla ex: «O mi paghi, o mostro le foto di te nuda»
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PADOVA - Lei lo lascia, lui non si arrende e così decide di perseguitare l'ex per mesi, estorcendole denaro, arrivando addirittura a coinvolgerne la figlia minorenne, pur di spillarle altri soldi. La minaccia è subdola: o paghi o divulgo le foto hot. Foto che in realtà non esistevano. Alla fine, disperata, la donna - una 47enne padovana - si è rivolta ai carabinieri.

E l'Arma ha messo fine all'incubo di ricatti in cui era piombata la vittima: i militari del Norm di Abano e della locale stazione, sabato hanno arrestato l'ex, Boubacar Demba, senegalese di 28 anni, e indagato il suo complice, un 26enne dell'Honduras.


L'africano dovrà rispondere dei reati di estorsione e atti persecutori, l'honduregno, residente a Padova, è stato denunciato in concorso per concorso in estorsione e possesso ingiustificato di un coltello da cucina di grosse dimensioni. È stato infatti quest'ultimo ad accompagnare Demba sul luogo dell'appuntamento concordato con la donna per farsi consegnare la somma di 3mila euro in cambio della fine della persecuzione. I due però non immaginavano che la vittima avesse denunciato tutto ai militari dell'Arma che erano appostati in attesa di bloccarli.


LA DISPERAZIONE

Nei giorni precedenti l'operazione la donna, un'impiegata 47enne, si era recata al comando per raccontare tutta la storia. Aveva conosciuto il senegalese in rete l'anno scorso. Utilizzando un social network, i due avevano iniziato a scambiarsi una serie di messaggi, si erano poi incontrati di persona e avevano iniziato una relazione. Che si era però via via raffreddata nei mesi successivi, fino alla decisione della donna di mettere la parola fine al rapporto. Demba non ne voleva però sapere. E aveva cominciato a tempestarla di telefonate in cui le chiedeva, in tono sempre più minaccioso, del denaro. In un primo momento, la 47enne aveva ceduto. Poi, esasperata, aveva cambiato numero di telefono per rendersi irrintracciabile. Il suo persecutore non aveva però mollato la presa. Arrivando a ideare un piano per continuare ad esercitare le sue pressioni: era infatti riuscito a mettersi in contatto con la figlia minorenne della sua preda tramite Instagram, chiedendole di convincere la madre a riallacciare i rapporti. Quando la donna era venuta a saperlo, aveva subito contattato Demba intimandogli per l'ennesima volta di lasciarla in pace. A quel punto, l'africano aveva calato l'asso. Le aveva raccontato che alcune persone, non meglio identificate, si erano impossessate del suo cellulare e in cambio della restituzione pretendevano 4.500 euro. In caso contrario, avrebbero pubblicato sulla chat di lavoro della donna alcune foto intime archiviate nello smartphone. Circostanza, quest'ultima, inventata in quanto quelle foto, al pari dei misteriosi ladri, non esistevano. E' stato l'errore che lo ha incastrato.


L'ERRORE

Mancando infatti il materiale ricattatorio su cui far leva, la minaccia si è dissolta come neve al sole. L'impiegata, soprattutto per evitare ogni ulteriore coinvolgimento della figlia, ha finto di accettare, dopo avere trattato fino ad accordarsi sulla cifra di 3mila euro, e poi è andata a raccontare tutto ai militari dell'Arma che hanno organizzato la trappola. 


Il luogo scelto per lo scambio era nelle vicinanze del camping Sporting Center di Montegrotto. Attorno alle 11 di sabato, il senegalese si è presentato all'appuntamento in compagnia del centroamericano che gli faceva da autista. Una volta intascata la somma, stava per risalire in macchina quando i carabinieri sono entrati in azione, bloccando i due. Demba e il complice sono stati perquisiti sul posto: addosso al senegalese è stata trovata la cifra appena intascata, all'honduregno il coltello da cucina. Recuperati anche tre telefoni cellulari che ora saranno sottoposti a perizia. Per Demba si sono poi aperte le porte della Casa circondariale di Padova. 


Eugenio Garzotto 
Marina Lucchin 

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