Sesa, lievitano gli stipendi degli amministratori pubblici: aumenti fino a 30mila euro

Domenica 24 Luglio 2022 di Giovanni Brunoro
Lo stabilimento Sesa

ESTE - Lievitano gli stipendi degli amministratori di Sesa: la minoranza non ci sta e attacca il sindaco. Scontro al consiglio comunale di venerdì sera, dove l'ex sindaco Roberta Gallana ha chiesto chiarimenti all'amministrazione in merito ai nuovi emolumenti corrisposti agli amministratori della partecipata. Sesa, che nel 2021 ha fatturato quasi 120 milioni. La società occupa 500 dipendenti ed è un piccolo colosso locale della raccolta e smaltimento dei rifiuti; da anni, inoltre, ha una centrale a biogas che scalda l'acqua e la distribuisce tramite condutture ad abitazioni e aziende del territorio.

TURBO ALLE PAGHE
Il turbo alle paghe è stato deciso in due tranche: all'assemblea dei soci del 25 gennaio scorso si è stabilito che l'amministratore delegato Massimo Melato percepirà 65mila euro lordi annui al posto dei precedenti 40mila. Incremento esponenziale per il consigliere delegato Dino Stocco, che passa da 16mila a 49mila euro. Gli emolumenti per i membri del consiglio di amministrazione di nomina pubblica sono stati adeguati all'assemblea del 31 maggio: il presidente Silvia Ruzzon passa da 21mila a 29mila euro e i consiglieri Laura Peruffo e Federico Costantin da 16mila a 22mila euro.

IN AULA
All'assemblea dell'altra sera, il consigliere di minoranza Roberta Gallana ha chiesto al sindaco Matteo Pajola le ragioni degli aumenti, argomentando che «quando mi sono insediata, la mia amministrazione ha ridotto del 40% gli emolumenti della parte pubblica.

Sono convinta che il ruolo di amministratore di Sesa debba essere svolto con senso civico. Sesa è una realtà al servizio della collettività e non un bancomat». In replica, il sindaco ha giustificato le scelte della partecipata, motivate anzitutto dalle ottime performance societarie. «L'adeguamento era doveroso ed è perfettamente legittimo - ha esordito Pajola - Ci sono alcune sentenze della Corte dei conti che stabiliscono la possibilità di rivedere i compensi delle società a partecipazione pubblica in caso di cambio della governance. In tal senso, l'aumento degli emolumenti va commisurato al rischio di non trovare amministratori dotati di professionalità adeguata».

Queste ipotesi sono normate dai decreti legge n. 95 del 2012 e n. 175 del 2016 e, dal punto di vista legislativo, non si pongono problemi di legittimità. Oltre al dato formale, il sindaco difende la scelta anche in termini di opportunità: «Gli stipendi degli amministratori di Sesa sono comunque molto inferiori alla media di società pubbliche equipollenti. In alcune realtà vicine, i componenti del cda percepiscono emolumenti superiori anche di tre volte. Non possiamo inoltre negare le responsabilità e i rischi a cui gli amministratori vanno incontro; basti pensare a quanto era emerso lo scorso inverno con quell'inchiesta archiviata. In fattispecie idonee a costituire reato, gli indagati devono sostenere l'assistenza legale con fondi propri».

Il riferimento riguarda l'inchiesta sullo smaltimento illecito di rifiuti partita dai carabinieri del Noe di Udine e dalla Direzione distrettuale antimafia di Trieste. Il decreto di conclusione delle indagini aveva raggiunto 18 indagati tra Veneto e Friuli, tra i quali anche nomi illustri dell'imprenditoria della Bassa. A Este, risultavano iscritti nel registro gli ex vertici di Sesa, nelle persone di Leo Renesto e Maurizio Simionato. Posizioni tutte archiviate dal gip Marco Casavecchia, che ha accolto la richiesta dello stesso pubblico ministero che aveva condotto le indagini. Appresa la notizia, Pajola aveva ribadito piena fiducia al nuovo cda della partecipata, auspicando trasparenza. Se per il sindaco essere amministratori di Sesa comporta più oneri che onori, per Gallana gli aumenti agli stipendi costituiscono «una scelta irresponsabile e giustificata da motivazioni pretestuose. Non comprendo la scelta di incrementare sensibilmente gli emolumenti in un momento in cui l'Italia sta attraversando una crisi economica stratosferica. Le famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e quest'amministrazione sceglie di destinare soldi ai consiglieri politici. Quei fondi dovrebbero andare agli operai della Sesa, sotto forma di premi di produzione, o ai loro figli, che frequentano le scuole e meritano delle borse di studio».

    
 

Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 10:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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