PADOVA - Sui beni sequestrati al finanziere Alberto Vazzoler non deciderà il Tribunale di Venezia, ma quello di Milano. Il giudice lagunare del Riesame, mercoledì scorso, ha dichiarato l'incompetenza territoriale. Il motivo è racchiuso nel recente iter giudiziario dell'ex dentista di 63 anni, residente a Musile di Piave in provincia di Venezia. Nel 2020 Vazzoler, accusato di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro, era stato condannato dal Tribunale collegiale di Padova a 11 anni e 8 mesi.
A febbraio del 2022 i beni sono stati sequestrati per la seconda volta, per essere poi dissequestrati cinque mesi più tardi con l'archiviazione dell'accusa di riciclaggio. In quell'occasione il Tribunale meneghino ha anche accolto la richiesta di Vazzoler di patteggiare 2 anni e 3 mesi per l'evasione fiscale. In questa ultima occasione invece, si tratta di una misura di prevenzione maturata con gli accertamenti della Finanza di Padova a fronte della disparità emersa dal confronto tra i redditi dichiarati da Vazzoler e il suo patrimonio. Punto di partenza è stata la residenza dell'ex dentista: le Fiamme gialle hanno infatti ricostruito come quella nel Principato di Monaco, secondo loro, fosse fittizia poiché il 63enne è sempre di fatto stato residente in Veneto. Al finanziere sono stati sequestrati un attico in piazza dei Frutti a Padova e un appartamento a Jesolo (Venezia) in via Tritone. Quindi una Maserati Levante diesel con la targa del Principato di Monaco, una Jaguar XK 5.000 anche questa con targa del Principato e una imbarcazione modello Venice Thunder. Ma ancore 2 milioni e 544 mila euro, somma depositata sul conto corrente dello sportello della Cassa di Risparmio di Bra (Cuneo) intestato all'Immobiliare 5 Stelle Srl e sul conto corrente acceso allo sportello di Padova di Intesa San Paolo a nome della Sa.Ce. Sas di Alberto Vazzoler. L'ex dentista, difeso dai legali Mariagrazia Stocco e Andrea Franco, ha presentato al giudice del Riesame di Venezia una memoria difensiva di 45 pagine e al momento ha ottenuto di essere spostato a Milano. Il giudice meneghino, nell'arco di venti giorni, deciderà se mantenere il sequestro dei beni o procedere con il dissequestro.
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