Seimila vaccinati con AstraZeneca faranno la seconda dose con Pfizer

Lunedì 14 Giugno 2021 di Mauro Giacon
Procede la campagna vaccinale nelle sedi dell'Ulss 6 dell'Azienda ospedaliera di Ospedale militare e Cuamm


PADOVA - Sono 6mila le persone che dovranno fare il secondo richiamo del vaccino passando da AstraZeneca a Pfizer nelle prossime settimane inseguito alla direttiva del ministero della Salute. Sono tutte persone sotto i 60 anni, in gran parte membri delle forze dell’ordine, della Protezione civile o di enti pubblici come l’Università che avevano fatto la prima dose tre mesi fa. «Non ci sarà nessuno spostamento di data almeno fino ai primi di luglio» ha detto ieri il direttore generale dell’Ulss 6 Paolo Fortuna. «Abbiamo i vaccini. Dopo, tutto dipenderà dall’arrivo delle forniture». E la direttrice del Dipartimento di Prevenzione, Lorena Gottardello, ha aggiunto. «Di queste, 3mila sono state vaccinate nei nostri centri, le altre in punti come la Croce Rossa, la Croce Verde, la Questura o i Comuni. Lì dovremo cercarli armonizzare la situazione». Nel frattempo sia sabato che domenica 666 persone in un caso e 736 nell’altro sono passate da Astrazeneca a Pfizer.
IL PUNTO VACCINI
La campagna dell’Ulss 6, sorretta da Azienda ospedaliera, Cuamm e ospedale militare, insieme ai medici di base, continua spedita. Dopo il record di 10.415 vaccinazioni toccato sabato, domenica sono state iniettate 8.764 dosi. «Andiamo verso una media di 8.500» ha confermato il dg. Finora almeno 435mila persone hanno ricevuto la prima dose, quasi metà della popolazione totale (cioè contando da zero a 12 anni). Di questo passo con 125mila persone prenotate fino al 4 agosto per la prima dose, l’Ulss 6 conta di arrivare a 460mila iniezioni, comprendendo anche i richiami, per quella data. «Stiamo facendo una proiezione che dipende ovviamente dalla volontà dei cittadini e dagli arrivi delle dosi ma fra settembre e fine ottobre potremo chiudere la campagna vaccinale» ha annunciato Fortuna.
Chiudere la campagna significa aver raggiunto almeno il 90 per cento della popolazione vaccinabile «tolto un 10 per cento che ci aspettiamo non voglia vaccinarsi». Nello “score” delle età come si vede nel grafico c’è stato un recupero degli ultrasessantenni, i più restii ad avvicinarsi alla dose, mentre i 50enni continuano a rispondere molto bene. I fragili sono arrivati a una copertura del 78,8%.
OSPEDALI APERTI
Le buone notizie non sono finite. Aldo Mariotto, direttore sanitario, ha confermato la riapertura del pronto soccorso di Schiavonia (che fra l’altro è anche punto vaccini) con numeri subito importanti. «Sabato 142 accessi, e domenica 141, circostanza che lo conferma sul target dei 50mila all’anno. Dodici i ricoveri sabato e 7 domenica». Il via libera dopo l’accertamento di 75 posti liberi in area medica e altrettanti in quella chirurgica e meno di quattro pazienti covid in terapia intensiva. «Sono riaperte anche le reti cardiologiche e traumatologiche di attività specialistica». Chiara Corti direttrice de servizi socio-sanitari a sua volta ha riferito della chiusura dell’ospedale di comunità Covid di Montagnana «ora in sanificazione. Mentre Camposampiero resta aperto. Stanno aprendo anche le strutture residenziali per disabili, anziani, minori e di salute mentale. Nelle rsa le visite restano a cadenza settimanale».
Il bilancio delle ultime 24 ore vede solo 11 nuovi casi. I contagiati scendono a 812. Nessun decesso.
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Ultimo aggiornamento: 21:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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