Scuolabus rovesciato, il prefetto: «Ora controlli su tutti gli autisti»

Domenica 19 Maggio 2019
Scuolabus rovesciato, il prefetto: «Ora controlli su tutti gli autisti»
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PADOVA - «A marzo abbiamo inviato una circolare a tutti i sindaci e alle forze dell'ordine chiedendo un giro di vite. Ora, in vista del prossimo anno scolastico, c'è bisogno di un ulteriore potenziamento dei controlli. I Comuni e le scuole devono essere sicuri che alla guida di questi mezzi ci siano sempre persone affidabili».

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Venerdì pomeriggio il prefetto di Padova, Renato Franceschelli, ha seguito in diretta le ricerche dei carabinieri che hanno portato all'arresto dell'autista rumeno Deniss Panduru. Ventiquattro ore dopo, Franceschelli si siede sulla propria scrivania e analizza lucidamente la situazione.
 
 


 
Prefetto, come commenta l'incidente di venerdì pomeriggio ad Arquà Petrarca?
«È un fatto che mi ha colpito molto. È andata fin troppo bene, perché quando un mezzo simile si rovescia le conseguenze possono essere ben più gravi. Purtroppo le precauzioni non bastano mai. Sarà la magistratura ad accertare esattamente le responsabilità, ma intanto si possono già fare delle importanti considerazioni di livello generale». 
Partiamo dalla domanda che si sono fatti tutti. Un uomo su cui gravavano precedenti penali può essere alla guida dello scuolabus?
«I requisiti per guidare lo scuolabus sono solo due: il possesso della patente D e un'apposita abilitazione rilasciata dalla Motorizzazione. Poi io non so cosa prevedessero il contratto d'assunzione dell'autista e il contratto d'appalto tra i Comuni e la società: lo stanno verificando i carabinieri. Per quanto riguarda le società private come questa, in ogni caso, la decisione se assumere o meno una persona con dei precedenti spetta alla società stessa. Per i privati non c'è una legge che vieta a priori di assumere pregiudicati». 
Un'azienda privata, quindi, può assumere chi vuole. Anche per far guidare uno scuolabus?
«Sì, perché a livello nazionale non ci sono vincoli particolari per le assunzioni dei privati. L'importante è che l'autista sia in possesso di patente e abilitazione. Una volta assunto, entra in gioco eventualmente l'aspetto disciplinare: per fatti gravi l'azienda può procedere al licenziamento». 
Come ha agito la Prefettura lo scorso marzo dopo la direttiva del ministro Salvini?
«Dopo il caso di San Donato, quando un autista ha dirottato uno scuolabus dando fuoco al mezzo, abbiamo inviato delle circolari a tutti gli enti interessati. Abbiamo ricordato quali sono i requisiti che un autista deve avere e abbiamo richiamato tutti alle proprie responsabilità e al proprio obbligo di vigilanza. I sindaci sono stati richiamati a verificare le condizioni degli appalti, mentre la Polstrada ha rinforzato i controlli su strada. Tutto è utile, ma in vista del prossimo anno si potrà sicuramente fare di più». 
Come si potrà potenziare ulteriormente la sicurezza?
«Aumentando le verifiche sugli autisti, controllando uno per uno chi sono. È vero che la responsabilità è del datore di lavoro, ma anche i Comuni e le altre stazioni appaltanti devono poter controllare. Mi attiverò per far sì che ogni ente possa avere a disposizione quantomeno un elenco con le generalità degli autisti. Le verifiche non sono obbligatorie, ma potrebbero essere molto utili. È bene che al volante ci sia solamente gente affidabile e qualificata, ed è un diritto dei Comuni poter sapere chi si sta occupando di un servizio così importante e delicato». 
G.P.

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