Al volante a 17 anni, Pietro morto nello schianto: scatta l'inchiesta

Giovedì 10 Febbraio 2022 di Marco Aldighieri
Pietro Benfatto e l'incidente in cui ha perso la vita il 17enne
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PADOVA - Lo schianto mortale in auto dello studente Pietro Benfatto, a soli 17 anni, presenta ancora dei punti pochi chiari. Il pubblico ministero Andrea Zito ha aperto un fascicolo, al momento senza l’iscrizione di persone e di reati, per fare piena luce sul caso.

Intanto oggi alle 15 nella chiesa di San Carlo Borromeo si celebrerà il funerale del ragazzo. 



L’INDAGINE 
«Mio figlio Pietro non si è mai messo al volante della mia auto, perchè l’ha sempre guidata il suo amico patentato di vent’anni» è quanto ha dichiarato la madre del 17enne agli inquirenti. Così la Procura ha ordinato alla polizia stradale di sentire, nei prossimi giorni, l’amico di Pietro indicato dalla mamma dello studente come l’unico autorizzato a condurre la sua Opel Agila
Ora il ventenne dovrà raccontare agli investigatori come si sono svolti i fatti. Ad esempio se ha ricevuto le chiavi dell’auto dalla madre di Pietro per poi cederle al 17enne. Oppure se le ha ricevute da Pietro per poi convincerlo a condurre lui l’auto. Infine se era all’oscuro di tutto e ha sempre visto utilizzare dal 17enne quella macchina all’oscuro dai genitori.

LA DINAMICA
Papà e mamma sabato sera, secondo quanto fino ad ora ricostruito dalla Polstrada, hanno concesso la Opel Agila al figlio diciassettenne solo perché la guidasse l’amico patentato. Invece Pietro, appena ottenute le chiavi dai genitori, si è messo al volante della macchina per andare a una festa in un locale, l’Eclips di Vigorovea, assieme al resto della sua compagnia. 
Una serata di svago, e probabilmente di eccessi, che è finita in tragedia. Tornando a casa, intorno alle 4.30 di domenica notte, lo studente, lanciato a oltre cento chilometri orari in via Romea, a Legnaro, ha perso il controllo del mezzo ed è finito fuori strada. Ha preso il cordolo della pista ciclabile e come un missile impazzito è “volato” scavalcando tre siepi e due giardini, abbattendo un cancello e rimbalzando contro una abitazione. È morto così sul colpo.

 
L’ULTIMO SALUTO
Oggi alle 15 nella chiesa di San Carlo Borromeo si celebreranno i funerali di Pietro Benfatto. Appassionato di musica rap-trap, in arte Prince baby, aveva formato un gruppo con l’amico “16 grams” e insieme avevano lanciato un video che stava riscuotendo molto successo on-line. Papà Alessandro aveva avviato il figlio al basket, per parecchi anni con la Pro Pace, poi con la Virtus. 
Poi la passione per la musica, tanto che in questi giorni, insieme all’amico, stava componendo una nuova canzone con testi scritti da lui. Messaggi forti, di ragazzi cresciuti nella periferia di una grande città, Padova come Milano, tra scontri di gang, droga e lotte per uscire dai “palazzoni”. In realtà Pietro, insieme a mamma e papà, abitava in via Cavalieri di Vittorio Veneto a Mortise un quartiere residenziale. Oggi al suo funerale saranno presenti anche i compagni di scuola della classe III dell’indirizzo Termoidraulico dell’istituto Bernardi. Gli studenti hanno messo in piedi una colletta per aiutare i genitori di Pietro a pagare la cerimonia funebre. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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