Il volto di Sant'Antonio in 3D
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Domenica 29 Giugno 2014
La ricostruzione del volto di Sant'Antonio
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PADOVA - Oltre 10mila persone in poco più di dieci giorni hanno guardato Sant'Antonio negli occhi. Uno sguardo che ha attraversato quasi otto secoli, che incanta ed emoziona quanti sono andati ad incontrarlo nella Mostra della Devozione Popolare, al piano terra del Museo Antoniano, nel Chiostro del Beato Luca Belludi in Basilica.



Per molti è stato invece uno choc, perché il volto si mostra molto distante dalla iconografia tradizionale con il quale frate Antonio è raffigurato: ieratico e idealizzato. Ma per tutti, un momento importante e suggestivo, di incontro tra scienza e fede, per dare un volto all'immaginario collettivo, ad un Santo che a distanza di oltre otto secoli è nel cuore di milioni di pellegrini in tutto il mondo.



Tra tutte una frase affidata alle pagine di questo libro, riassume l'intensità dei questa comunione di sguardi, tra gli uomini di oggi e l'uomo che Antonio fu, sette secoli fa: «Abbiamo cercato un mito; abbiamo trovato un uomo». Questa infatti è la ricostruzione forense del volto di frate Antonio, immagine tra le più vicine alla realtà mai realizzate in otto secoli di storia.



Gli studiosi del Museo di Antropologia dell'Università di Padova in collaborazione con Arc-team Archaeology (Tn), Centro Studi Antoniani (Pd), Centro de Tecnologia da Informação «Renato Archer» e Laboratorio de Antropologia e Odontologia Forense (Brasile), sono infatti riusciti a risalire al vero volto del Santo sulla base dell'analisi morfometrica del calco del cranio conservato nella Basilica, realizzato durante la ricognizione del 1981.




A questa analisi sono state aggiunte le conoscenze dello stato di salute del Santo nel periodo immediatamente precedente la morte: alcune fonti riportano che Antonio soffrisse di idropisia, una patologia che causa un eccesso di liquido nel tessuto sottocutaneo.



Per raggiungere il più alto grado di attendibilità possibile, sono state inoltre considerate le caratteristiche tipiche dei portoghesi dell'epoca, influenzate dalle popolazioni turche e arabe. Il risultato è un volto che somiglia di più a quello delle persone lo incontravano al suo tempo che a quello delle persone che si inginocchiano davanti a lui e all'iconografia tradizionale, un volto che ha emozionato quanti ci stavano lavorando, primo tra tutti Cicero Moraes, designer 3D brasiliano molto noto per le sue ricostruzioni facciali in ambito archeologico e collaboratore del Laboratorio de Antropologia e Odontologia Forense di San Paolo in Brasile.



Per lui infatti, che ha lavorato «alla cieca» scoprire l'identità dell'uomo oggetto della sua ricostruzione, è stato un vero choc: «Ad ogni passo mi domandavo chi fosse quell'uomo - racconta ancora emozionato Moraes - quanto l'ho saputo, dapprima ho pensato ad uno scherzo, poi sono rimasto letteralmente senza parole. Ho sentito una grande responsabilità: milioni di persone avrebbero visto in faccia il loro Santo».




































































Sant'Antonio 3D

by cogitas3d

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Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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