Variante inglese a San Martino di Lupari: una classe focolaio con 12 positivi

Giovedì 4 Marzo 2021 di Michelangelo Cecchetto - Gabriele Pipia
Variante inglese a San Martino di Lupari: una classe focolaio con 12 positivi

SAN MARTINO DI LUPARI (PADOVA) - Dodici bambini contagiati con la variante inglese, tutti alunni della stessa classe alla scuola primaria Sauro di San Martino di Lupari.

Il focolaio Covid dell’Alta Padovana è esploso qui e si è propagato in pochi giorni anche nei comuni vicini. Per questo motivo oltre che l’asilo Campagnalta e l’elementare Sauro sono stati chiusi anche il liceo Caro di Cittadella e la materna Almarech di Villa del Conte. L’allerta è massima e ieri sono stati confermati i provvedimenti anche per i prossimi giorni: si procederà con la didattica a distanza. La variante inglese, considerata più contagiosa del 50 per cento rispetto alla forma tradizionale del virus, ormai è diventata prevalente in tutta la provincia di Padova. Se due settimane fa uno studio dell’istituto zooprofilattico di Legnaro dimostrava che questa nuova forma era presente in un campione su cinque, ora nel territorio padovano supera la soglia del 50 per cento seguendo il trend veneto e nazionale. 

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La naturale conseguenza di questa diffusione è un aumento dei casi di contagio. Oggi negli ospedali della provincia di Padova sono ricoverati 266 pazienti Covid dei quali 47 a Cittadella e 29 a Camposampiero. La tendenza è decisamente in crescita: una settimana fa i ricoverati erano complessivamente 233. Ieri intanto sono stati registrati 302 nuovi contagi e due decessi. 


Alla scuola Sauro, immediatamente sanificata, sono scattati tamponi di massa per tutti: 192 test per studenti, insegnanti e altro personale. Un caso di Covid con variante inglese è stato registrato anche alla scuola dell’infanzia collocata accanto alla elementare. A Cittadella è rimasto chiuso il liceo Tito Lucrezio Caro, che conta oltre 1.200 studenti. Sono due i casi di alunni positivi alla variante inglese: entrambi sono in quarantena da dieci giorni. Chiuso anche l’asilo parrocchiale di Villa del Conte con una novantina di bambini.


«Parliamo di un contagio avvenuto contemporaneamente tra persone dello stesso identico gruppo - riflette Corrado Bortot, sindaco di San Martino di Lupari - Probabilmente è legato ad un evento di gruppo come per esempio una festa di carnevale durante i tre giorni di vacanza. Questa ipotesi è ancor più probabile considerando la tempistica del contagio. Potrebbe essere capitato anche in un parco, non certo all’interno della scuola. Non vogliamo fare il processo a nessuno, ma ricordo l’importanza del rispetto delle regole basilari. Tra i concittadini c‘è chi ancora non crede al Covid».

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«Il problema non è nelle scuole, dove dal personale agli studenti viene rispettato il rigido protocollo previsto - aggiunge Luca Pierobon, sindaco di Cittadella - Il problema è quello che succede una volta usciti. Non dico che non ci debba essere più nessun tipo di socialità, nessuno vieta di ritrovarsi, ma questo va fatto con accortezza e sempre nel rispetto massimo delle regole. Certamente è meglio all’aperto, senza creare assembramenti, osservando il distanziamento ed indossando la mascherina. Altre modalità come la festa in casa, la cena o l'incontro in gruppo per vedere una partita, sono ad elevatissimo rischio oltre sanzionabili. Se non si comprende questo, si rende vana qualsiasi attenzione osservata a scuola».


Per difendersi dalla variante inglese il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss ha messo in atto un nuovo protocollo, indicato ai medici di base dell’Alta Padovana, con diverse modifiche rispetto alle regole tradizionali. Per i pazienti con sintomi sospetti e per i contatti stretti dei positivi si invita ad usare solo test molecolari. La quarantena non dura più 10 bensì 14 giorni, con tampone al termine dell’isolamento. Chi è positivo per oltre 21 giorni deve comunque restare in isolamento fino alla negativizzazione del tampone (con tamponi ogni 7 giorni).

Ultimo aggiornamento: 11:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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