Salvini: «Il candidato sindaco noi lo cerchiamo tra nomi nuovi. Sarà un civico»

Sabato 19 Giugno 2021 di Gabriele Pipia
Il leader della Lega all'incontro con i sindaci del territorio nella sede provinciale di Noventa Padovana

PADOVA - La rivincita di Bitonci? La sfida di Ostellari? La corsa di Marcato? No, niente di tutto ciò. Per battere il sindaco Giordani e riconquistare Palazzo Moroni la Lega cerca un candidato civico alla prima esperienza politica e da ieri ci sono ancora meno dubbi in proposito. È il segretario Matteo Salvini a dirlo e ribadirlo in tutte le salse (venete, vista la foto subito condivisa sui social con il menù tipico di un ristorante di Borgoricco). Se fino a due giorni fa la caccia al candidato civico era perlopiù un’indiscrezione giornalistica, ora a confermarlo sono le parole pubbliche del leader. Salvini è intervenuto ieri pomeriggio a Noventa, nella sede provinciale del partito. È arrivato per lanciare la raccolta firma per il referendum sulla riforma della giustizia, ma è stata l’occasione anche per lanciare le manovre elettorali in vista del 2022. 
 

LO SCENARIO
Padova va alle elezioni tra un anno e l’obiettivo del centrodestra è quello di presentarsi in modo compatto con un’alleanza da definire entro l’autunno. Negli ultimi mesi sono circolati in città diversi nomi di possibili candidati civici di centrodestra, dal virologo Giorgio Palù al docente di Diritto Costituzionale Mario Bertolissi, mentre non si è mai andati fino in fondo con il presidente di Assindustria Leopoldo Destro. I nomi reali e fondati però sono altri: sono quelli che i vertici leghisti tengono segreti e gli stessi con cui Salvini ammette di «aver già whatsappato».
La partita sul nome entrerà nel vivo nelle prossime settimane ma già ieri il segretario federale ha dato un’importante indicazione. «La Lega ha sindaci, governatori e parlamentari di eccellenza - dice Salvini, abito nero e mascherina con il leone di San Marco - Ora lo sforzo che stiamo facendo in tutte le città è quello di allargare il campo della Lega e del centrodestra coinvolgendo imprenditori, avvocati, uomini e donne della scuola e del volontariato. Mi piacerebbe fare lo stesso anche a Padova». 
 

LE MOTIVAZIONI
Ma perché preferire un civico rispetto ai “big” del partito padovano? «Non dico che a Padova non abbiamo persone in grado di fare il sindaco. Bitonci lo ha fatto, Marcato e Ostellari potrebbero benissimo farlo. Ma Marcato sta lavorando benissimo in Regione, Bitonci e Ostellari a Roma. Mi piacerebbe includere energie nuove, penso che troveremo un ottimo sindaco che non abbia altri incarichi. Chi arriva dal mondo del fare dopo un anno e mezzo di paure e di chiusure ha uno sguardo più ampio rispetto a chi ha solo esperienza politica». 
 

I TEMPI
L’autunno sarà decisivo. «Grazie ad Alberto (il commissario regionale Stefani accanto a lui, ndr), qualche persona l’ho già incontrata - prosegue Salvini - , entro l’inizio dell’autunno il centrodestra individuerà una squadra. L’attuale amministrazione era partita con tante promesse ma è drammaticamente ferma, grigia e litigiosa. La risposta che abbiamo avuto dagli esponenti delle professioni padovane è stata bella. Fare il sindaco è difficile, poco pagato e molto indagato. Non è facile avere dei “sì”. Ma la voglia di riscatto dei padovani è notevole». 
 

GLI ALTRI TEMI
Salvini parla anche della questione migranti («Il problema degli sbarchi lo risolvi difendendo i confini, non mandandone un po’ a Padova, un po’ a Verona e un po’ a Venezia) e poi ovviamente del referendum sulla giustizia: «Bisogna farlo e poi difenderlo in Parlamento. E lo stesso vale per l’Autonomia del Veneto». Poi torna sulla corsa elettorale: «I giornalisti ci aspettino in piazza, tra un quarto d’ora presentiamo il nuovo sindaco di Padova». È una battuta, certo, ma le manovre padovane stanno entrando nel vivo. E presto andranno ben oltre quelle che Matteo Salvini ieri ha definito whatsappate. 

 

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