La guerra dei ristoratori alle sagre, interviene la Regione: «Grande risorsa, ma servono regole»

Mercoledì 7 Luglio 2021 di Gabriele Pipia
Riprendono le sagre in tutto il Veneto
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PADOVA - Da una parte c’è l’associazione di baristi e ristoratori, che attacca senza remore: «Cari sindaci, è il momento di limitare sagre e altri eventi. La loro concorrenza non ci sta più bene». Dall’altra ci sono loro, gli organizzatori di queste manifestazioni, che fanno spallucce e tirano dritto: «Offriamo proposte di divertimento alla gente, siamo vitali». In mezzo, tra i due fuochi, c’è la politica che cerca di trovare un punto di equilibrio. Operazione difficile: lo scontro va in scena da anni ma l’emergenza Covid ha alzato il livello di esasperazione e tensione. 

LA LETTERA
Il caso è riesploso lunedì quando il presidente dell’Appe, Erminio Alajmo, ha spedito una durissima lettera ai 102 sindaci ma anche a prefetto, vertici delle forze dell’ordine, Ulss e Regione.

La richiesta di aumentare i controlli e limitare le autorizzazioni è accompagnata da una lunga serie di segnalazioni critiche su sagre e altri eventi. La prima: «Spesso non vengono rispettate le norme anti-Covid». La seconda: «Disturbo della quiete pubblica e parcheggio selvaggio». La terza: «Fiscalità agevolata e dubbi sulla costante e regolare emissione di scontrini fiscali». La quarta: «Questi eventi, anche a fronte di palesi violazioni, non subiscono alcun controllo né sanzione. È un indebito vantaggio». 

LA CIRCOLARE
La lettera non porterà nessun effetto immediato, ma di certo alza l’attenzione e scatena il dibattito. Inizia Roberto Marcato, assessore regionale alle attività produttive: «Le sagre rappresentano moltissimo per il nostro territorio, ma è giusto dire che serve una regolamentazione. In primis vorrei sottolineare che sono favorevole soprattutto agli eventi che hanno tradizionalità e tipicità, non alla sagra dell’anguilla fatta in montagna. Ciò premesso, l’anno scorso ho mandato una circolare invitando i Comuni a dare delle regole. Ben vengano le manifestazioni che durano per un periodo limitato, ma se durano mesi allora diventano un surrogato di bar e ristoranti e nasce un problema». 

I COMUNI
Antonio Bressa, assessore al Commercio di Padova, ha letto il documento dell’Appe e batte forte su un tasto: «Nei parchi padovani lavorano le attività di Padova». Poi spiega: «Con il progetto “Spazi Aperti” abbiamo dato la possibilità a tutti i locali di sfruttare gli spazi pubblici per superare la crisi della pandemia ed avere più spazio a disposizione all’aria aperta. Ne sono un esempio i Bastioni Paradiso, i Giardini dell’Arena, il Parco della Musica, il Parco Prandina, Arcella Bella e il Pride Village. All’interno di questi spazi ci sono attività padovane che hanno sofferto, mentre abbiamo lavorato per limitare le iniziative esterne che sarebbero entrate in concorrenza con i locali». E sui controlli: «Giusto che siano uguali per tutti». 
Chiamato in causa anche Riccardo Mortandello, sindaco di Montegrotto dove il “re dello spritz” padovano Chicco Contin ha appena inaugurato la nuova movida: «È in un’area fuori dal centro, senza problemi di disturbo della quiete. Noi proponiamo anche 50 eventi in centro per tutta l’estate, quindi lavoriamo su un doppio binario. E ci siamo resi conto che sarebbe necessario intervenire sugli orari di alcuni locali». Alle terme infatti molti bar chiudono prima di cena quando invece l’apertura serale renderebbe il centro ancor più attrattivo per chi viene da fuori. 

GLI ORGANIZZATORI
Eccolo, dunque, Federico Chicco Contin. Dopo i Navigli lungo il Piovego ha portato la movida a Montegrotto e ora rigetta le accuse dell’Appe: «Fiscalità agevolata? Per le mie iniziative ci sono licenze stagionali e registratori di cassa, siamo parificati ai locali». Rischio-contagi? «Questi eventi sono autorizzati a livello governativo». Concorrenza? «Per quanto riguarda le sagre, c’è da dire che ci sono parrocchie che si tengono in vita proprio grazie a cinque giorni di sagra. Per quanto riguarda gli altri eventi...anche l’Appe si faccia venire idee come le abbiamo noi». 
Fernardo Tomasello, presidente provinciale dell’Unione delle Pro Loco, evita polemiche ma puntualizza: «Mi è già capitato di discutere con il presidente Alajmo, che è pure un amico. Capisco che l’Appe deve difendere gli interessi degli iscritti, ma questa polemica viene fuori ogni anno ed è stucchevole». Poi, nel merito: «I vantaggi fiscali per le associazioni? Solo per quelle di promozione sociale: è lo Stato italiano a riconoscere il valore del terzo settore». Il disturbo? «C’è sempre stato e sempre ci sarà, la sagra è festa». Il rischio-contagi? «Rispettiamo anche noi rigide regole e in ogni caso è la Regione a chiedere di attivare iniziative, sapendo l’importanza che hanno per il territorio». Poi, la chiosa: «Domenica festeggiamo la Giornata nazionale delle Pro Loco con 17 eventi in tutta la provincia. Ci saranno stand gastronomici, ma anche e soprattutto proposte culturali». 
Ha ricevuto la lettera di Alajmo anche il questore Isabella Fusiello, che spiega: «Gli eventi rientrano nell’ambito della libera organizzazione di manifestazioni. Se ci segnalano situazioni particolari noi interveniamo, ma per ora non ci sono state segnalate». 
 

Ultimo aggiornamento: 17:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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