«Ghedini? Un campione delle leggi ad personam». Bufera sul post della sindaca Pd

Sabato 20 Agosto 2022 di Serena De Salvador
Sabrina Doni e il post su Ghedini
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PADOVA - «A fianco delle sicure doti professionali, è un po' difficile dimenticare che, se è stato un campione nell'escogitare e far approvare le leggi ad personam in difesa di Berlusconi, è stato campione pure come parlamentare più assenteista nella storia della Repubblica». Sono le parole che ieri Sabrina Doni, sindaco di Rubano e segretaria provinciale del Pd di Padova, ha pubblicato sul suo profilo Facebook sollevando un polverone. Il riferimento è all'avvocato e senatore Niccolò Ghedini, morto mercoledì sera a 62 anni.

O meglio, è all'atteggiamento di chi troppo in là si sarebbe spinto nell'incensarne la memoria. La riflessione, pur a titolo personale e in larga parte mutuata da un altro autore, è stata bersagliata da critiche bipartisan.


LA POSIZIONE
«È morto l'avvocato e parlamentare Nicolò Ghedini. Riposi in pace. Mi permetto di fare mia una riflessione di Dino Scantamburlo (ex deputato del Centrosinistra ed ex sindaco di Camposampiero, ndr), che trovo intellettualmente onesta: La presidente del Senato lo ha definito uomo dall'etica autentica. A fianco delle sue sicure doti professionali, è un po' difficile dimenticare che, se è stato un campione nell'escogitare e far approvare le leggi ad personam in difesa di Berlusconi, è stato campione pure come parlamentare più assenteista nella storia della Repubblica ed è stato pagato per 21 anni dai cittadini italiani, soltanto per difendere in qualunque modo il suo assistito. Personalmente non ho mai apprezzato come Ghedini usasse la sua indubbia professionalità, ma di fronte alla morte improvvisa di una persona ancora giovane non può esserci alcuna vendicativa esultazione. Alla famiglia vanno condoglianze sincere. Però, se De mortuis nihil nisi bonum (dei morti niente si dica se non il bene), si faccia almeno attenzione a raccontare la verità».
Questo il messaggio pubblicato da Doni alla vigilia dei funerali del legale di Berlusconi (stamane a Santa Maria di Sala). E, dopo aver alimentato il dibattito sui social (tra pro e contro), ha mantenuto la sua linea. «Non ho detto nulla di non rispettoso sull'uomo e il professionista, le cui qualità sono indubbie ha spiegato Non vi è alcuna critica alle idee e alle scelte di Ghedini, politiche e non. La pietas umana verso una persona deceduta, specie in giovane età e per malattia, è doverosa e sacrosanta. Ho soltanto evidenziato, a carattere strettamente personale, che non trovo corretto elogiare eticamente chi, essendo stato eletto, è venuto meno al suo ruolo pubblico non presentandosi in Parlamento. La verità va detta, altrimenti è omertà».


LE REPLICHE
Molteplici e duri gli attacchi alla riflessione, giunti senza distinzione di colore politico. «Quando una persona esprime il suo pensiero e il suo sentimento verso un'altra, tale pensiero va rispettato. È il caso della presidente Casellati, che viene citata esplicitamente da Doni commenta Elisa Venturini, consigliere regionale di Forza Italia Ha espresso il suo pensiero su una persona che conosceva, descrivendo l'avvocato Ghedini per quel che a lei ha lasciato. Non c'è alcun diritto di sindacare sui giudizi e gli stati d'animo altrui, non è stato opportuno. A maggior ragione perché in questo caso si parla di una persona che non c'è più e che non può difendersi. Anche a fronte del ruolo ricoperto politicamente da chi ha mosso questo attacco».
Il fuoco amico è invece partito da Davide Tramarin, fino all'anno scorso segretario cittadino del Partito democratico a Padova. «Sono un po' sorpreso e dispiaciuto del fatto che Sabrina Doni, stimabile sindaca di Rubano nonché segretaria provinciale del Pd, abbia deciso, con un però che pesa come un macigno, di muovere una sorta di processo etico post mortem sui social nei confronti dell'avvocato Ghedini. Non v'è alcun dubbio che egli possa essere stato una figura controversa, ma credo che, specie per quello che gli è accaduto, sia più auspicabile limitarsi a una silente pietà umana. Quest'ultima, a mio avviso, dovrebbe sempre essere una bussola nella vita e un fattore di stile in politica».
Parole ben diverse aveva invece utilizzato, subito dopo aver appreso della scomparsa di Ghedini, il sindaco di Padova Sergio Giordani (appoggiato dal Pd), sottolineando il rapporto di «grande cordialità e forte rispetto reciproco» che lo legava al senatore.
 

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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