Padova, ricovero al Pronto Soccorso e Rolex sparito, la triste scoperta dei figli

Domenica 26 Aprile 2020 di Massimo Zilio
Padova, ricovero al Pronto Soccorso e Rolex sparito, la triste scoperta dei figli
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PADOVA (m.zi.) Nella tragedia della perdita di un genitore, la delusione per la scomparsa di un oggetto caro e di valore. La disavventura è capitata alla famiglia Balsano. Lo scorso 4 aprile è infatti mancata Rosanna Marin, vedova di Cristoforo Balsano, uno dei fondatori della squadra di pallavolo dei Vigili del Fuoco, diventata Petrarca e quindi Pallavolo Padova.

«Mia madre si è sentita male il 21 marzo - racconta Fabio Balsano, anche lui allenatore di pallavolo e insegnante di educazione fisica - Insieme a mio fratello Massimo (direttore del dipartimento di ortopedia dell'ospedale di Verona e a sua volta ex pallavolista, ndr) siamo subito accorsi in suo aiuto e abbiamo chiamato il 118. Avevamo pensato anche a toglierle tutti i valori, ma nella concitazione del momento non lo abbiamo fatto. Arrivata al pronto soccorso è stata prontamente ricoverata. Quando è stata portata in reparto una persona ha consegnato a mio fratello i suoi oggetti personali, ma non ci abbiamo fatto caso, stavamo pensando a ben altro. Tutti comunque pensavamo che la mamma sarebbe tornata a casa».

Ma per la donna, che avrebbe compiuto 86 anni pochi giorni dopo, le cose si sono complicate e il 4 aprile è mancata. In questo caso non a causa del Coronavirus, a cui la donna è risultata negativa, cosa che ha consentito ai figli comunque di starle vicino fino all'ultimo. «Ci siamo ritrovati a casa sua io Massimo e Stefano, l'altro fratello. Abbiamo guardato meglio la borsa con gli effetti personali che ci avevano consegnato il giorno del ricovero: mancava un orologio, il Rolex di mamma, di cui non si separava mai, un caro ricordo di papà».

I fratelli hanno prontamente sporto denuncia a carabinieri, ma le speranze di ritrovare l'orologio non sono molte: «Al di là del valore oggettivo - conclude Fabio Balsano - quell'orologio aveva un grande significato per mia madre e per noi. Purtroppo non siamo riusciti a salutarla come meritava, vista la situazione, abbiamo potuto fare solo una messa on line e un velocissimo rito di saluto. Questo episodio è fonte di grande tristezza e delusione. Oltre a mio fratello anche mia moglie è medico, so qual è l'impegno e la dedizione di tutto il personale sanitario, non solo in una situazione come quella che stiamo vivendo. Solo che esistono anche delle persone che semplicemente non hanno cuore: mi dispiace soprattutto per loro, perchè sono capaci di fare gesti del genere».
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