PADOVA - Il buio dei suoi occhi chiari ha incrociato chi gli ha insegnato a vedere. Roberto Sartori, 13 anni e da quando aveva tre mesi seguito dal Centro per l'ipovisione infantile dell'Azienda ospedaliera di Padova, ha guardato lontano. Talmente tanto da classificarsi al secondo posto ai Campionati europei paralimpici, che si sono conclusi a Sestriere la settimana scorsa.
È campione di sci, Roberto, salito sul podio nonostante sia quasi cieco (vede un decimo): un successo che si è nutrito giorno dopo giorno di buona volontà, impegno, fatica, costanza, voglia di non mollare e di buttare il cuore oltre l'ostacolo. Oltre quel "grigio scuro", la luce di traguardi tagliati e medaglie infilate al collo. Il ragazzo soffre di albinismo oculocutaneo, malattia genetica ereditaria caratterizzata da riduzione o assenza congenita della melanina nella cute, nei capelli, nei peli e negli occhi.
Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 14:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA È campione di sci, Roberto, salito sul podio nonostante sia quasi cieco (vede un decimo): un successo che si è nutrito giorno dopo giorno di buona volontà, impegno, fatica, costanza, voglia di non mollare e di buttare il cuore oltre l'ostacolo. Oltre quel "grigio scuro", la luce di traguardi tagliati e medaglie infilate al collo. Il ragazzo soffre di albinismo oculocutaneo, malattia genetica ereditaria caratterizzata da riduzione o assenza congenita della melanina nella cute, nei capelli, nei peli e negli occhi.
