Strade distrutte dall'alluvione, rabbia
di Marcato: «Dateci i nostri soldi»

Sabato 8 Febbraio 2014 di Luisa Morbiato
Strade distrutte dall'alluvione, la rabbia di Marcato: «Dateci i nostri soldi»
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PADOVA - È furioso il vicepresidente della Provincia Roberto Marcato. Ieri era impegnato nei sopralluoghi alle strade devastate dalle piogge dei giorni scorsi, in particolare nell'area dei Colli Euganei.



«Stiamo ancora valutando i danni. A Rovolon lo smottamento è ancora in corso ma quello che noi possiamo fare è togliere l'asfalto ondulato, fresare e ripristinare il manto. Un intervento che non risolve la situazione - sbotta Marcato - alle prossime piogge ci ritroveremo da capo. Sotto c'è la frana, serve un intervento strutturale sul colle al quale devono contribuire Parco Colli, ministero dell'Ambiente e Regione, ma servono molti più soldi di quelli a disposizione, la strada logicamente va sistemata non si può lasciare la gente isolata nè i cittadini nè chi ha delle attività».



Tra le strade che più hanno risentito del maltempo, via Rialto, via Belvedere, provinciale Costigliola nel Comune di Rovolon ma anche via Molini e Rovarolla nel territorio di Vò. «Stiamo facendo il possibile ma il patto di stabilità ci lascia pochi spiccioli da spendere, lo Stato ci risponde che i soldi non ci sono. A questo punto trattenere i nostri soldi diventa legittima difesa ambientale - tuona Marcato - il Veneto versa 21 miliardi di tasse in più di altri, il signor Letta venga di persona a dire ai cittadini che non c'è denaro, si faccia invitare da chi sta spalando il metro di fango che ha in casa e ha perso tutto, anche gli oggetti con grande valore affettivo oltre che materiale. In primis deve esserci la sicurezza dei cittadini».



Il vicepresidente poi si scaglia contro quanti come soluzione propongono la chiusura delle strade ed in particolare di quella interessata dalla frana a Rovolon. «Mi dicono di chiudere la strada, ma la gente deve vivere e spostarsi, e non solo i residenti. Durante i sopralluoghi ho parlato con i ristoratori, mi hanno detto che se la strada viene chiusa hanno finito di lavorare e già sono attanagliati dalla crisi - continua Marcato - Ora spenderemo un milione di euro per rendere nuovamente transitabili le strade, ma poi basteranno altri tre giorni di pioggia per tornare ad avere delle strade colabrodo. Vorrei sapere che paese è quello che lascia i cittadini alzati di notte con il cuore in gola a controllare se piove, se i fiumi si alzano, se stanno per arrivare altri disastri».



Il vicepresidente della Provincia cita poi lo studio dell'ingegnere Luigi D'Alpaos, che ha calcolato che con la cifra di 2 milioni e mezzo circa di euro sarebbe possibile mettere in sicurezza tutto il Veneto. «È la cifra equivalente ad un anno e mezzo di inutili stipendi pubblici della Sicilia - chiude Marcato - l'isola spende infatti per gli stipendi dei dipendenti pubblici un milione e 700.000 euro l'anno, l'equivalente di 10 regioni non a Statuto Speciale. Il Veneto che ha lo stesso numero di abitanti della Sicilia spende 200 milioni l'anno. In questa situazione ritengo doveroso trattenere il nostro denaro nel nostro territorio e risolvere la situazione idrogeologica delle strade e del nostro ambiente in favore e per la sicurezza dei cittadini».
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