Scienziato padovano guida il Cern alla ricerca del segreto dell'universo

Martedì 13 Febbraio 2018 di Nicola Munaro
Il fisico nucleare Roberto Carlin
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PADOVA Detta così, sembra anche una missione non proprio impossibile: «Dobbiamo scoprire qualunque cosa ci sia e dare una misura più precisa a quello che già conosciamo». Ma se il terreno in cui ci si misura è l'universo, la cosa si fa di colpo complicata. Ed è questo il compito che da settembre spetterà a Roberto Carlin, professore di Fisica al Bo, ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, e da ieri nuovo spokesperson del Cms (rivelatore di particelle) al Cern di Ginevra. In pratica, coordinatore di tremila tra fisici e dottorandi di tutto il mondo, impegnati nell'esperimento che, assieme ad Atlas, nel 2012 portò alla scoperta del bosone di Higgs, quella che la scienza ha chiamato la particella di Dio, capace di suonare la prima nota nello spartito dell'universo.

Una casacca, quella di coordinatore dell'esperimento, che il professor Carlin vestirà ufficialmente a settembre 2018, quando riceverà il testimone dall'americano Joel Butler, e che indosserà per due anni, fino all'agosto 2020. «È un onore essere scelto per coordinare un esperimento così grande e importante ha detto ieri Carlin, da Ginevra - ed è la conferma del livello d'eccellenza a cui è arrivata la nostra fisica, che ha avuto un ruolo fondamentale nella collaborazione.
Lavoro dal 2005 a questo progetto, da quando si stavano gettando le basi».


 
 
Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 09:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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