Ritorno a scuola, servono 166 bus in più: il prefetto mobilita sindaci e presidi

Domenica 27 Dicembre 2020 di Gabriele Pipia
Mezzi pubblici, capienza limitata al 50 per cento dei posti disponibili

PADOVA - Dieci giorni al ritorno in classe per i ragazzi delle scuole superiori: il piano operativo del prefetto è pronto a mettersi in moto. Letteralmente. Renato Franceschelli ha infatti messo nero su bianco la necessità di utilizzare 166 autobus aggiuntivi per consentire a tutti gli studenti di raggiungere gli istituti rispettando il limite di capienza fissato al 50 per cento.

I bus andranno a servire circa ventimila alunni in tutta la provincia di Padova. 

DECISIONE CONGIUNTA
Il “semaforo verde” per il ritorno in classe alle scuole superiori è scattato lo scorso 23 dicembre. Una decisione presa congiuntamente da governo, Regioni, Province e Comuni. A partire dal 7 gennaio è previsto il rientro in classe del 50% degli alunni, che slitterà nell’arco di pochi giorni - forse di una sola settimana - al 75%. Tale incremento però non è ancora ufficiale: dovrà essere autorizzato da un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza
La cabina di regia della Prefettura, della quale fanno parte anche il provveditore Roberto Natale e l’azienda di trasporto pubblico Busitalia, ha analizzato i flussi dei trasporti servendosi anche di un questionario on-line compilato dai ragazzi. La conclusione? Su 39.619 studenti delle superiori sono circa 28 mila i fruitori abituali del trasporto pubblico. «Al fine di consentire il rientro in presenza si è valutato un potenziamento dei servizi per circa 20 mila studenti», annuncia il prefetto Franceschelli. Si ragiona già, quindi, sull’ottica del 75 per cento. 
«In aggiunta a quanto già predisposto in occasione dell’apertura di settembre - si legge in una nota ufficiale diffusa dalla Prefettura - le aziende di trasporto Busitalia e Bonaventura dovranno reperire 166 autobus aggiuntivi, per incrementare le corse nel rispetto del 50 per cento di affollamento previsto dalla normativa». Ne sono già stati individuati 110 e l’indagine di mercato è ancora in corso. «Al fine di evitare assembramenti alle fermate - ricorda poi la Prefettura - in occasione di entrata e uscita dai plessi scolastici è stata prevista la presenza di 40 addetti a terra». 

MOBILITATI 12 SINDACI
Sono chiamati a collaborare tutti i Comuni interessati dalla presenza di scuole superiori. Franceschelli ha dunque già allertato i sindaci di Padova, Abano, Cadoneghe, Camposampiero, Cittadella, Conselve, Este, Monselice, Montagnana, Piazzola sul Brenta, Piove di Sacco e Selvazzano. «I primi cittadini - prosegue la nota - sono chiamati a predisporre ogni utile intervento per l’attuazione del piano e in particolare a organizzare gli spazi pubblici in prossimità dei luoghi di assembramento come istituti scolastici e fermate. Si prenda in considerazione anche la rimodulazione delle fermate, di concerto con le aziende di trasporto, al fine di mitigare l’impatto sulla viabilità derivante dall’incremento dei mezzi di trasporto, vigilando sulla regolarità del flusso del traffico cittadino in occasione della riapertura». Per il Comune di Padova l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona assicura che «prosegue il lavoro per farci trovare pronti alla ripresa delle lezioni, nonostante le enormi difficoltà che ci sono per reperire un numero così alto di mezzi».

ALLERTATI I PRESIDI
Ai presidi, in coordinamento con l’Ufficio scolastico provinciale e con le aziende di trasporto, la Prefettura chiede di «provvedere alla differenziazione degli orari d’ingresso, nella fascia 7.45-8.30, all’apertura anticipata dei cancelli e, se possibile, anche degli edifici. Per le uscite si prevedano almeno due turni, dalle 12 alle 14». Entro il 30 dicembre i Comuni dovranno comunicare i piani adottati e le criticità emerse. Poi si potrà davvero ripartire.

Ultimo aggiornamento: 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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