Ristorazione e commercio in crisi, persi in un anno 117mila posti di lavoro

Martedì 20 Aprile 2021 di Alberto Rodighiero
I locali all'aperto in piazza dei Signori a Padova

PADOVA - A causa del Covid 19 l’anno scorso, tra Padova e provincia a perdere il lavoro sono state quasi 17mila persone. Non solo, il 96.2% dei nuovi disoccupati lavorava nel commercio, nella ristorazione o nel turismo, ovvero nei comparti che più hanno sofferto per le restrizioni legate alle chiusure. A realizzare una fotografia che più impietosa non potrebbe essere dello stato di salute del mondo del lavoro padovano, provvede l’ultimo report del settore Controllo e statistica del Comune che evidenzia come, anche in città e provincia, la crisi stia mordendo ferocemente. 
I NUMERI
Un dato su tutti. Nel 2019 a livello provinciale gli occupati con più di 15 anni erano 412.509, alla fine dell’anno scorso, invece, sono scesi a quota 395.691 registrando una flessione pari al 4.08%. In numeri assoluti, però, a perdere il lavoro sono state 16.818 persone. Di queste 16.195 erano impiegate, appunto, nei comprati del commercio, della ristorazione e del turismo. Questo significa che, quasi la totalità dei neo disoccupati (il 96.2%), apparteneva a dei settori che sono stati colpiti in maniera pesantissima dalle conseguenza economiche legate al virus. Scorrendo i dati del settore Statistica, poi, ci s’imbatte in un dato solo appartenente incoraggiante. I lavoratori dell’industria sono passati, infatti, da 135.424 a 140.542 (+3.7%). In teoria una boccata d’ossigeno in un panorama più che fosco. A contribuire a questo risultato è stato, però, il blocco dei licenziamenti voluto del governo. Un blocco che quest’anno potrebbe venire meno, con conseguenze facilmente immaginabili.
IL TREND
Una flessione del 7.2% si registra poi in agricoltura che passa da 7.337 a 6.806 addetti.

Una flessione che, in larga parte, è legata alla crisi del turismo e della ristorazione. Con i ristoranti e gli alberghi chiusi, infatti, la richiesta di generi alimentari ha subito una robusta diminuzione. Scorporando poi i numeri relativi ai comportati più colpiti, ovvero quelli del commercio, della ristorazione e del turismo si scopre che ad essere maggiormente penalizzati dalla crisi sono stati i lavoratori con contratto da dipendete che sono passati da 56.198 a 43.960 (-21.7%). Quelli con altri contratti sono diminuiti da 25.939 a 21.984 (-15.2%). Una delle cause principali del crollo di questi comprati è stata, soprattutto in città, la diminuzione drastica del turismo che, per almeno sei mesi, l’anno scorso ha registrato un sostanziale azzeramento. Se, infatti, nel 2019 gli arrivi a Padova sono stati 728.041, nel 2020 non si è andati oltre quota 232.848 con tutte le conseguenze economiche del caso. Drammatiche sono state anche ripercussioni sui musei e sui monumenti gestiti dal Comune. Se, infatti, due anni fa i biglietti venduti hanno superato quota 603.000, l’anno scorso ci si è fermati a 204.545. Di fatto, due terzi degli incassi se ne sono andati in fumo. E anche quest’anno sarà molto difficile solo avvicinarsi alle performance del 2019. Di fatto, i primi 4 mesi del 2021 sono stati di chiusura più o meno severa e anche l’estate, per il momento, rimane un’incognita. 

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