Sangue e violenza all'Arcella: pestato dal branco con le spranghe tra i passanti

Sabato 19 Settembre 2020 di Luisa Morbiato
un carabiniere con il reggisella usato per picchiare il nigeriano
1

PADOVA - Scontri tra bande a San Carlo. È avvenuta giovedì sera l’ennesima furibonda rissa che ha lasciato ferito a terra un trentasettenne nigeriano, aggredito da un gruppo di magrebini all’Arcella. Uno degli aggressori è stato arrestato dai carabinieri: si tratta di Y.T. tunisino di 17 anni senza fissa dimora, che nonostante la giovane età ha già accumulato ben cinque alias. Il ragazzo, accusato di tentata rapina aggravata in concorso, è stato portato al carcere minorile di Treviso. 

Baby gang in azione all'Arcella: preso un diciassettenne si cerca il complice

IL FATTO
Erano circa le 21 di giovedì sera quando residenti e passanti sono stati attirati dalle urla di un gruppo di stranieri che stavano litigando davanti al bar, affacciato su via Aspetti, che si trova sotto il portico di Galleria San Carlo. Subito è scattato l’allarme e un cittadino ha richiesto l’intervento dell’Arma.
Mentre la pattuglia stava arrivando, una nuova telefonata al 112 ha segnalato che una lite era scoppiata in via Palladio. E protagonisti erano sempre gli stessi stranieri che tra un calcio, un pugno e una bastonata in testa erano arrivati fin là da via Reni. Proprio in via Palladio i militari hanno trovato seduto sull’asfalto il 37enne nigeriano picchiato, pieno di lividi e ferite, che lamentava dolore alla gambe, alle braccia e al torace. 

IL DIVERBIO
L’uomo ha raccontato che era stato circondato da un gruppo di magrebini che voleva derubarlo del portafogli e del telefono. A quel punto i carabinieri hanno individuato il 17enne che cercava di nascondersi dietro la recinzione di un cantiere, bloccandolo. Il giovane stringeva ancora in pugno il tubo reggisella di una bicicletta con il quale aveva picchiato il nigeriano. Il minorenne non solo ha opposto resistenzama anzi ha cercato nuovamente di avventarsi sulla vittima. 

Difende la compagna dallo scippatore e viene pestato

I TESTIMONI
«Abbiamo sentito urlare e siamo usciti dal negozio, sotto il portico della Galleria c’era un nigeriano che brandiva una catena cercando di difendersi da un gruppo di magrebini - racconta un testimone - sempre roteando la catena, cercava di raggiungere una bicicletta, ma uno dei magrebini a sua volta ha preso una bici e l’ha tirata contro il nigeriano che si era attaccato al telefono, forse per chiamare aiuto. Poi è riuscito a salire sulla bici e a scappare verso la Stazione. Il gruppo di assalitori si è invece diretto sul retro della Galleria al parcheggio del supermercato. Poi sembrava che anche loro andassero verso la Stazione. Purtroppo succede sempre più spesso da quando hanno tolto il presidio di polizia e carabinieri che aveva portato un po’ di pace. Delle volte sono anche entrati in negozio ma le liti e i ferimenti sono continui». 

Anche in via Palladio i residenti hanno assistito al pestaggio: «Ero in auto col mio fidanzato, stavamo tornando dalla palestra, entrati nella via abbiamo fermato l’auto. C’era qualcuno a terra e una decina, forse più, di magrebini con tubi di ferro in mano, forse presi dal cantiere, uno aveva un tubo con una sella attaccata - ricorda una ragazza - È durato poco perché sono arrivati i carabinieri. Tutti hanno iniziato a scappare, si sono subito sparpagliati. Il mio ragazzo appena abbiamo visto cosa accadeva voleva girare l’auto perché ce ne andassimo ma io non ho voluto, qui ci abito e abbiamo diritto di stare tranquilli. Qua c’è un cantiere dove uno ha cercato di nascondersi, è una casa disabitata da anni, finalmente la stanno sistemando e murando porte e finestre. Abbiamo anche fatto una petizione perché vi trovavano rifugio tossici, spacciatori e sbandati. Non era più possibile accettare una tale situazione».

Calci in faccia a un anziano che difende una ragazza: femore fratturato e lesioni alla testa. Arrestato un 25enne

Video

Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 09:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci