Padova. Nuovo sopralluogo al Gattamelata, situazione critica. Il soprintendente: «Rischio crollo in caso di terremoto»

Si attende la disponibilità del finanziamento di 500 mila euro, annunciato dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi

Martedì 16 Maggio 2023 di Nicoletta Cozza
Il sopralluogo al Gattamelata

PADOVA - La prima fase dei rilievi si concluderà a giugno, quando inizierà la seconda, dedicata alla diagnosi, propedeutica al restauro. Intanto si attende la disponibilità del finanziamento di 500 mila euro, annunciato dal sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Si è conclusa con un piano dettagliato di intervento, dunque la riunione convocata ieri per decidere come procedere per il recupero del Gattamelata, che versa, come è stato confermato pure da quest'ultimo sopralluogo, in una condizione di criticità, sia per quanto riguarda la conservazione del capolavoro in bronzo di Donatello, sia per quanto concerne il basamento che si sta sgretolando.

A lavorare in sinergia saranno il Comitato scientifico nominato dalla Delegazione pontificia e il Gruppo di lavoro indicato dal Ministero. Dopo le polemiche dei giorni scorsi con lo stesso Sgarbi che era intervenuto sostenendo che «trattandosi di un monumento fra i 10 più importanti d'Italia, e quindi tutelato dal Ministero, l'unica commissione deputata a pronunciarsi è quella della Soprintendenza e non l'altra della delegazione», ieri i due pool di esperti hanno iniziato a lavorare manifestando l'intenzione di proseguire all'insegna della collaborazione. E pure a proposito della pubblicità che avvolge l'impalcatura, definita sempre dal sottosegretario "una mortificazione", non ci sono state discussioni: gli introiti servono a pagare circa un terzo dei 120 mila euro che costano cantiere, rilievi e la diagnostica con prelievi e analisi, e quindi per ora non verrà tolta, in attesa che arrivino i fondi ministeriali. E nel momento in cui il contratto scadrà, si valuterà il da farsi. Sempre a giugno, poi, inizieranno le visite guidate.

I particolari

Sul sagrato del Santo, quindi, si sono dati appuntamento il delegato pontificio arcivescovo Fabio Dal Cin, il soprintendente Vincenzo Tinè, l'assessore Andrea Colasio, Ugo Soragni coordinatore delle indagini, Giorgio Socrate del cda della delegazione, Giorgio Salvioli esperto di monumenti in bronzo, Francesca Vendittelli e Monica Pregnolato anch'esse della Soprintendenza. E il cantiere ha svelato una sorpresa: è stato scoperto che cavallo e cavaliere a fine Settecento erano stati colpiti da una ventina di pallettoni esplosi dai soldati francesi. «Sono grato al Ministero, con cui abbiamo sempre collaborato tramite la Soprintendenza - ha esordito Dal Cin - che ha messo a disposizione i finanziamenti per salvaguardare il Gattamelata. Ci saranno due fasi dell'operazione con rilievi e diagnostica, che finalmente si potranno effettuare: nel 2017 quando sono arrivato ho trovato ostacoli e resistenze, anche se fin dagli anni Novanta il monumento "chiedeva aiuto". E oggi abbiamo avuto l'ennesima conferma dello stato di criticità in cui versa. Attendiamo, quindi, i risultati di analisi e mappature per capire come procedere».
«Vedere in "faccia" il Gattamelata è stato straordinario - ha detto poi Tinè - e ci ha permesso di scattare la fotografia del degrado in cui versa, con rischio di crollo in caso di forte terremoto, non incombente, ma da non sottovalutare. L'intervento della Delegazione, quindi, è provvidenziale. La fase iniziale si sta concludendo con dovizia di risultati, che saranno messi a disposizione di Salvioli. Pure io sono grato a Sgarbi che ha evidenziato l'urgenza di intervenire mettendo a disposizione i finanziamenti, perché ci attendono fasi costose e problematiche che dovranno essere condivise: proprio stamattina mi ha scritto il direttore generale in vista dell'arrivo del contributo ministeriale, che confidiamo di avere presto per affrontare gli step successivi. Più siamo, più andiamo a fondo di un problema che ci piacerebbe risolvere e far diventare opportunità di conoscenza nel mondo».
«Senza la determinazione di Dal Cin - ha proseguito Colasio - non saremmo qui. Stiamo lavorando tutti per lo stesso obiettivo: a giugno avremo un focus sulla diagnostica e sulla scorta dei primi risultati valuteremo gli scenari futuri. Spero che dal Ministero possa arrivare una somma superiore ai 500mila euro, qualora siano necessari ulteriori risorse».
«I rilievi sono parte integrante del restauro - ha annotato Soragni - e si esauriranno a giugno, seguiti poi dalla seconda fase che comporterà prelievi, indagini endoscopiche per valutare le condizioni all'interno della statua. Poi, forse quasi contemporaneamente, partirà il restauro. La situazione è meritevole di grande attenzione e il modello futuro sarà poi quello degli Scrovegni, con l'ICR che ogni anno valuta la situazione dello scrigno giottesco». 

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