In classe a settembre anche negli spazi di quartiere e delle parrocchie

Venerdì 31 Luglio 2020 di Alberto Rodighiero
Comune alla ricerca di tutti gli spazi possibili per la ripresa della scuola a settembre
PADOVA - Il Comune trasferisce le aule scolastiche nelle sedi di quartiere e intanto cerca nuovi spazi. La Curia sarebbe disponibile a fare la sua parte mentre dall’Università fanno sapere che non hanno a disposizione neppure una stanza. Sono giornate di grande lavoro queste per l’assessore alla Scuola Cristina Piva. Sulla sua scrivania c’è infatti un grande fascicolo in cui da una parte troviamo le esigenze di tutti gli istituti scolastici di competenza comunale – dagli asili nido alle medie - e dall’altra le soluzioni che man mano vengono trovate ad ogni singolo problema. 
«Per il momento cerchiamo di utilizzare tutti gli spazi di proprietà del Comune, poi faremo riferimento anche ad altre realtà» ha spiegato l’assessore che, poi, ha messo in fila una serie di soluzioni che verranno adottate quando avrà inizio l’anno scolastico. «Attualmente – ha aggiunto – il nostro obiettivo è che bambini e ragazzi possano tornare tutti in classe a metà settembre e che, possibilmente, possano seguire gli orari degli anni scorsi». In buona sostanza, si cerca di garantire anche il tempo pieno, una modalità che, in queste settimane, è stata messa in discussione a più riprese in quanto la turnazione nelle aule rischia di diminuire gli orari di lezione. 
LE SOLUZIONI
Ma quali sono le soluzioni fin qui trovate dalla giunta Giordani? «Giusto per fare qualche esempio – ha detto ancora l’esponente del Partito democratico – quattro classi della scuola Zanella all’Arcella verranno trasferite negli spazi del centro parrocchiale di San’Antonino. Sono, invece in via di individuazioni gli spazi per ospitare alcune classi della Prati di Voltabrusegana e la mensa per 7 o 8 classi della IV Martiri di via Del Commissario». La mensa della media Nievo di Voltabarozzo troverà invece posto all’interno della sede di quartiere in via Vigonovese. Un’altra sede decentrata, quella del Quartiere 4 in via Guasti, andrà ad accogliere la mensa per 3 classi della media Marsilio. 
IL PROBLEMA
«Un grosso problema – ha continuato Piva – è rappresentato dalle scuole del centro storico che, tradizionalmente sono molto frequentate e su questo fronte siamo al lavoro». Da reperire ci sono 5 aule e la sala per la musica della Giotto di via Del Carmine e 4 classi della Pascoli in via Galilei. All’inizio del 2021 il problema si porrà anche la Mameli di via Agnus Dei. Da settembre alle festività natalizie, infatti, gli iscritti alla media continueranno a frequentare le lezioni al centro parrocchiale di Madonna Pellegrina. Quando, però, alla Mameli si chiuderanno i cantieri per la messa in sicurezza della scuola, dovranno tornare nella sede di via Agnusdei e qui gli spazi non sono sufficiente per il regolare svolgimento delle lezioni.
LE TRATTATIVE
In questi giorni, poi, sono in corso delle trattative tra Comune e la Diocesi per l’utilizzo di alcuni spazi di proprietà della Chiesa Padovana. Una trattativa che, invece, non è mai iniziata con l’Università. Nonostante palazzo Moroni abbia chiesto esplicitamente di utilizzare alcuni spazi – il Bo ha un patrimonio immobiliare vastissimo – da parte dell’Ateneo è stato comunicato che a disposizione non c’è neppure una stanza. Una risposta che è stata accolta con una certa perplessità da parte della giunta Giordani. Tra le altre cose, è più che probabile che, con l’inizio del nuovo anno accademico, molte lezioni si svolgano online. Una modalità che, per forza di cose, libererebbe molte aule dagli studenti. Aule che potrebbero essere molto utili per gli studenti delle scuole primarie e delle medie. 
Viste le condizioni più che incerte con cui ripartirà l’anno scolastico, il Comune ha anche deciso di congelare la gara per l’affidamento del servizio mensa. Servizio che, per i prossimi mesi, verrà assegnato in deroga all’attuale concessionario, ovvero, la Dussmann Service srl. Un sevizio che l’anno prossimo, complice le nuove norme legate alla prevenzione del Covid, è destinato a vedere lievitare i suoi costi. Nonostante questo, da palazzo Moroni rassicurano che in previsione non c’è alcun rincaro per le famiglie. 

 
Ultimo aggiornamento: 08:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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