Più iscritti e più corsi: così riparte l'Università (con 500 nuove assunzioni)

La didattica torna in presenza, scompare quasi del tutto la modalità telematica. Nuove proposte per veterinaria e biologia, aumentano gli studenti stranieri

Domenica 24 Luglio 2022 di Elisa Fais
Palazzo Bo

PADOVA - Il Bo si prepara a ripartire in presenza. Con la fine dello stato di emergenza nazionale e il venir meno delle restrizioni, l’università si riappropria della sua identità e richiama gli studenti e le studentesse in aula. Ma la vera sfida, ora, sarà da un lato garantire gli spazi necessari allo studio - le immatricolazioni dal 2018/2019 al 2021/2022 segnano un aumento del 14% - e dall’altro stare al passo con un potenziale aumento dei contagi in autunno. La rettrice Daniela Mapelli guarda già al prossimo anno didattico. Con 199 corsi, 5.462 docenti, 1.500 dottorandi, 2.800 specializzandi, quasi 70 mila studenti iscritti e una decina di sedi, l’ateneo patavino guarda a un futuro di crescita e sviluppo per restituire linfa alla vita accademica. Tra qualche mese gli studenti ritorneranno a sedersi sui banchi: superati gli anni più critici della pandemia, si ferma la didattica a distanza. Non a caso il Bo, nelle scorse settimane, ha annunciato 500 nuove assunzioni tra amministrativi e docenti in quattro anni per far fronte all’aumento delle attività. Inoltre, sono in corso ristrutturazioni e ampliamenti in vari punti della città nell’ottica di creare sempre più un campus diffuso.

Dall’ex caserma Piave, a palazzo Lombardo Miglioranza e Casa Vinicio Dalla Vecchia, nei pressi del Complesso Beato Pellegrino.

L'eccezione alla regola

Da ottobre quindi niente didattica duale, niente video-lezioni, ne telecamere o microfoni accesi. La sola eccezione prevista sarà applicata agli insegnamenti del primo semestre del primo anno dei corsi di studio internazionali di primo e secondo livello, e sarà resa disponibile ai soli studenti stranieri che necessitino di un visto di studio - richiesto ma non ancora concesso - dalle rappresentanze diplomatiche italiane. Se regolarmente iscritti e fino a quando non saranno giunti in Italia, a questi studenti sarà resa disponibile una modalità didattica ibrida.

La crescita

Durante il lockdown si era temuto di assistere a un crollo delle iscrizioni universitarie, crollo che di fatto non c’è stato. Padova infatti vanta una crescita delle matricole del 14% negli ultimi quattro anni. Si passa da 61 mila iscritti nel 2018/19 pre-covid a 69.500 nel 2021/22. Il 53% è donna, mentre il 47% è di sesso maschile. Ci sono poi due dati interessanti, che registrano un boom di iscrizioni da oltre confine. Gli studenti stranieri passano da 2.900 nel 2018/19 a 5.658 nel 2021/22, segnando un +95%. Provengono da Iran, Turchia, India, Cina o sono figli di immigrati senza cittadinanza italiana. E, ancora, il Bo si dimostra fortemente attrattivo per tutti coloro che hanno un titolo di studio estero. In questo gruppo sono compresi anche italiani che per vari motivi hanno studiato altrove. In questo caso si passa da 1.702 iscritti nel 2018/19 a 4.317 nel 2021/22, quindi il balzo è addirittura del +154%.

L'offerta

Nonostante l’emergenza sanitaria, anche l’offerta didattica si è ampliata. Il prossimo anno accademico il Bo arriverà a 199 corsi di studio: 89 lauree triennali, 96 lauree magistrali e 14 magistrali a ciclo unico (a 5 o 6 anni). A ottobre ne partiranno due in più rispetto allo scorso anno, quando si fermavano a 197. Si tratta di due triennali: una in italiano, Scienze tecnico assistenziali veterinarie e l’altra in lingua inglese, Biology of human and enviromental health (interateneo con Bologna). Allargando lo sguardo, negli ultimi 6 anni sono nati ben 37 nuovi corsi di studio. Su 199, 51 sono in lingua inglese. L’obiettivo è creare sempre più legami e commistioni tra diverse discipline.

Ultimo aggiornamento: 17:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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