Padova. Luce e gas, per le imprese rincari da quasi 500 milioni. Confartigianato: «Puntiamo sui pannelli solari»

Il modello virtuoso nato in terra euganea è stato replicato anche nelle Marche. Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova: «L’inclinazione dei padovani verso il fotovoltaico va sostenuta con interventi strutturali pensati per le imprese»

Giovedì 1 Giugno 2023 di Serena De Salvador
Pannelli solari

PADOVA - Almeno 498 milioni di euro. Non è solo una cifra. È la spada di Damocle che pende sulle teste delle micro e piccole imprese artigiane della provincia di Padova a causa della crisi energetica cominciata nel 2021 e acuita dalla guerra in Ucraina. A tanto infatti ammonta l’aumento del costo di energia elettrica e gas che le ditte devono fronteggiare. Si tratta di costi altissimi, che hanno portato i padovani a scegliere soluzioni alternative, in primis investendo nel fotovoltaico, tanto che la provincia euganea è quella che nel 2021 in Italia ha puntato di più su questa fonte di energia. Ma non basta. Per questo Confartigianato Imprese Padova un anno fa ha lanciato un’ambiziosa idea: installare pannelli solari sui tetti dei capannoni per coprire il fabbisogno energetico delle aziende. Per lanciare questa soluzione l’associazione di categoria si è basata sui numeri descritti da uno studio di Smart Land appositamente realizzato per Padova, che ora è stato ripreso dall’Ufficio studi di Confartigianato nazionale e applicato anche alla realtà delle Marche. Un modello nato in terra euganea che ora diventa un canone guida anche per altre regioni alla ricerca dell’autosufficienza energetica.


I numeri


Pensare di ricoprire i tetti dei capannoni industriali e artigianali con pannelli fotovoltaici per produrre energia non ha come risvolto positivo solo quello, immediato, di non dover più dipendere dalle oscillazioni del mercato. Un altro elemento a supporto di questa tesi è anche la lotta al consumo di suolo: installando i pannelli sulle sommità di edifici già esistenti si eviterebbe infatti di creare campi fotovoltaici su terreni agricoli o comunque non edificati, a tutto beneficio delle zone verdi. Secondo l’analisi di Confartigianato oggi in provincia di Padova ci sono 16.912 capannoni industriali e artigianali. «L’installazione di pannelli solari sui tetti coprirebbe l’84,5% del fabbisogno energetico delle aziende – spiega l’associazione di categoria –. Anche nelle Marche il risultato positivo sarebbe tangibile: se il 60% dei capannoni fosse dotato di impianto fotovoltaico, si raggiungerebbe l’autosufficienza dei consumi elettrici del comparto dell’intera regione». «Il fotovoltaico sui tetti ci permetterebbe di avvicinarci all’indipendenza energetica – spiega Gianluca Dall’Aglio, presidente di Confartigianato Imprese Padova –. Conti alla mano, le nostre aziende potrebbero migliorare la loro competitività, non essendo più esposte alla fluttuazione dei costi energetici. Non solo: con l’installazione sui tetti, si eviterebbe il consumo del suolo, rispettando l’ambiente».


Le prospettive


A fronte di costi maggiorati per 498 milioni di euro, come detto, il Padovano ha saputo imporsi come provincia che ha maggiormente investito nell’installazione di impianti fotovoltaici, con 186 Kw di potenza installata per chilometro quadrato nel 2021 a fronte di una media nazionale di 75 Kw. Al 31 dicembre 2021 erano 30.939 gli impianti installati in provincia. Inoltre, nel corso del 2021, il Padovano è stato la provincia che ha installato il maggior numero di impianti in Veneto: 3.205. «Dati significativi ma non sufficienti, se pensiamo al deficit energetico provinciale: abbiamo 5.209 Gwh di consumi mentre la produzione di energia è di 1.396 Gwh, dei quali 399 nel fotovoltaico – precisa Dall’Aglio –. L’inclinazione dei padovani verso il fotovoltaico va sostenuta con interventi strutturali pensati per le imprese. L’utilizzo dei fondi del Pnrr deve essere ripensato in quest’ottica, altrimenti rischiamo di perdere un’opportunità straordinaria».

Ultimo aggiornamento: 09:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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