Rider rapinato della bici mentre consegna la pizza: «Ho urlato ma nessuno mi ha sentito»

Martedì 12 Gennaio 2021 di Marina Lucchin
Rider rapinato della bici mentre consegna la pizza: «Ho urlato ma nessuno mi ha sentito» (Foto di mac231 da Pixabay)

PADOVA «La città di sera è deserta. Ho urlato, ma chi mi poteva sentire in una Padova spettrale?». Così inizia il racconto il un 28enne padovano che da un anno e mezzo lavora come addetto alle consegne a domicilio per la pizzeria La grande bufala di via San Prosdicimo e che domenica sera, poco dopo le 20, è stato rapinato della sua bici elettrica alla fine di via Palestro, mentre consegnava le pizze a una famiglia. 


IL FATTO

«A volte usciamo in scooter, a volte con la bici elettrica.

Visto che dovevo andare in via Palestro, ho usato quest'ultima, su cui è montato il bauletto per tenere in caldo le pizze - racconta il giovane - Sono arrivato sul posto in cui dovevo fare la consegna, ho messo in cavalletto la bici e sono entrato dal cancello. In pochi secondi ho consegnato le pizze e ricevuto il pagamento, quindi sono tornato indietro e ho chiuso il portone alle mie spalle. Stavo trafficando con il bauletto della bicicletta quando mi sono sentito colpire». 


Momenti di panico e concitazione: il giovane portapizze cade a terra rovinosamente e non fa in tempo a girarsi che il ladro è già montato sulla bicicletta partendo a tutta velocità. «Ma chi si aspettava na cosa del genere? Con la botta di adrenalina in corpo ho iniziato a inseguirlo urlando, ma poi ho capito che non c'era niente da fare, tanto nessuno poteva aiutarmi. Ero lì da solo». 


L'IDENTIKIT

Il ragazzo ha pochi elementi per identificare il ladro: «Era sicuramente di carnagione scura, poi aveva un bomber nero e uno scaldacollo sul volto. È la prima volta che mi succede una cosa del genere. Ho pensato che almeno ho salvato l'incasso. La bici vale un migliaio di euro, ma spero che si possa ritrovare. Subimmo un furto simile in casa e il ladro mise la bici in vendita sui siti on line. Mi metterò a setacciare la rete per ritrovarla». 
Intanto il ragazzo ha fatto denuncia: «Quando ho capito che rincorrerlo non serviva a niente, ho chiamato il mio datore di lavoro che mi ha riportato indietro e poi abbiamo chiamato la polizia, sporgendo denuncia».


Dopo quest'esperienza, sicuramente l'approccio al lavoro del 28enne cambierà: «Mi guarderò intorno meglio, in ogni caso paura ne ho visto quel che è successo a Napoli e poi, con il lockdown, la città è un deserto, ma domani (stasera, ndr) tornerò al lavoro». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci