Bocciata alla maturità, vince il ricorso: ripeterà l'esame

Lunedì 2 Novembre 2020 di Luca Ingegneri
Bocciata alla maturità, vince il ricorso: ripeterà l'esame
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PADOVA Era stata una bocciatura inattesa. E la sua disperazione stava per sfociare in tragedia. Ora una ragazza padovana, studentessa in un istituto professionale cittadino ad indirizzo industriale e artigianale, potrà sostenere nuovamente l'esame di maturità in una sessione straordinaria.

L'ha stabilito il Consiglio di Stato accogliendo il ricorso della ragazza contro l'ordinanza con cui il Tar del Veneto le aveva negato la possibilità di ripetere l'esame.


I giudici di secondo grado hanno censurato, diversamente dal Tar, l'operato della scuola: «L'istituto - recita la sentenza - non ha tenuto in considerazione il bisogno educativo speciale di cui è portatrice la studentessa, peraltro in una situazione di diffusa sofferenza causata dall'emergenza sanitaria che ha esasperato le difficoltà della popolazione scolastica più fragile».

Nel giudizio conclusivo la commissione esaminatrice non avrebbe quindi valutato adeguatamente il vissuto della ragazza: «Assume rilievo preminente - sostiene il Consiglio di Stato - la circostanza che è stato provato, da parte della difesa della studentessa, che l'istituto fosse in possesso delle certificazioni dei quadri clinici della ragazza inerenti le sue condizioni psicofisiche e che la sua situazione di disagio era chiaramente emersa all'interno di un colloquio tra la studentessa e lo psicologo della scuola, e in seguito, nel corso dell'anno scolastico 2019-20, in occasione di un colloquio tra la madre della ragazza e una docente». Secondo i giudici d'appello «Nel bilanciamento dei contrapposti interessi, assumono rilievo dirimente le conseguenze psicologiche a carico della studentessa».


Ora il Consiglio di Stato ha ordinato alla scuola di procedere, d'intesa con l'Ufficio Scolastico regionale, alla ripetizione della prova orale dell'esame di Stato, previa nomina di una nuova commissione esaminatrice, di cui non potranno far parte i docenti che a giugno ne avevano deliberato la bocciatura. I commissari dovranno necessariamente tenere conto dei criteri ministeriali per gli studenti con bisogni educativi speciali, in un contesto di gravi difficoltà logistiche provocate dalla recrudescenza della pandemia da Coronavirus. Non è ancora chiaro se la ripetizione dell'esame avverrà in aula, in presenza, o da remoto. In Italia esiste al momento un unico precedente: riguarda una studentessa cuneese costretta a ripetere la maturità in un'aula magna di liceo trasformata in una sorta di sala chirurgica sterilizzata, con i docenti schierati a semicerchio, e con la sola presenza della madre e dell'avvocato.
«Il Consiglio di Stato - commenta il legale della ragazza padovana, Enrico Martinetti - ha stigmatizzato la mancata presa in carico delle problematiche psico-fisiche della mia assistita. L'istituto non ha adottato un piano didattico personalizzato in favore dell'alunna, con le conseguenti misure compensative in sede di esame di Stato. Ai candidati con bisogni educativi speciali vanno concessi strumenti compensativi».
 

Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 11:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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