Estorsione a luci rosse al parroco dopo il rapporto sessuale in canonica: due fratelli finiscono in manette

Martedì 8 Settembre 2020 di Marco Aldighieri
Il fatto è avvenuto nel Camposampierese
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ALTA PADOVANA - Un parroco del Camposampierese è stato vittima di un ricatto a luci rosse. Il prete, vicino a Ferragosto, avrebbe avuto un rapporto sessuale in canonica con un giovane marocchino. Lo straniero, residente a Campodarsego, sarebbe solito chiedere l’elemosina davanti alla chiesa. Sempre a caccia di denaro avrebbe voluto dei soldi dal religioso in cambio del suo silenzio. Il parroco, disperato, sabato mattina si è recato alla stazione dei carabinieri di Camposampiero a denunciare quanto gli era accaduto. I militari, coordinati dal pubblico ministero Luisa Rossi, hanno organizzato un’azione lampo e nel pomeriggio dello stesso giorno hanno arrestato per il reato di estorsione aggravata il 26enne e il fratello di 33 anni.

I FATTI
Intorno alla metà di agosto, subito dopo una funzione religiosa, il parroco avrebbe accolto in canonica il giovane marocchino spesso presente sul sagrato a chiedere l’elemosina. Una volta soli in una stanza della parrocchia, i due avrebbero consumato un rapporto sessuale. Il nordafricano, prima di andarsene, si sarebbe rivolto al prete dicendogli: «Adesso o mi dai 40 mila euro o lo racconto a tutti. Divulgo il video». Il religioso, sotto choc, ha scongiurato lo straniero di non dire una parola assicurandolo che presto lo avrebbe pagato. Ma tutti quei soldi il parroco non li aveva, così nei giorni successivi è iniziata una trattativa sul costo del silenzio tra il prete e il marocchino. 

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IN MANETTE
Sabato mattina il parroco, ormai finito in un tunnel senza via d’uscita, si è armato di coraggio e si è recato alla stazione dei carabinieri di Camposampiero. Ai militari ha raccontato tutto, anche che nel pomeriggio di quello stesso giorno in mezzo a un campo avrebbe dovuto incontrare il giovane marocchino per consegnargli 4 mila euro. Questo il prezzo pattuito, dopo una lunga trattativa, per tenere la bocca chiusa. Gli inquirenti, avvisato il pubblico ministero di turno Luisa Rossi, hanno deciso di organizzare un’azione lampo: hanno detto al don di recarsi all’appuntamento con i soldi. Loro lo avrebbero seguito da lontano e una volta consegnato il denaro sarebbero usciti per ammanettarlo. E così è stato. I carabinieri hanno fermato il 26enne Zouhair Abousad e il fratello di 33 anni Zakaria, recatosi nel campo per fare da palo. Entrambi difesi dall’avvocato Marco Borella del foro di Venezia, sono stati accusati di estorsione aggravata. Oggi il Gip Domenica Gambardella dovrebbe convalidare l’arresto. Gli investigatori hanno perquisito l’abitazione dei due fratelli e hanno sequestrato i loro telefoni cellulari.

IL PRECEDENTE
Zouhair Abousad, gravato da piccoli precedenti di polizia, il 9 dicembre del 2015 in via Ponte Canale a San Giorgio delle Pertiche è stato ferito da un colpo di fucile sparato da un cacciatore. Il giovane marocchino era appartato all’interno di una Fiat Punto con la sua ragazza, quando il cacciatore lo ha scambiato per un ladro e ha fatto fuoco. Colpito alla testa da una rosa di pallini è stato operato all’ospedale di Cittadella, dove i medici gli hanno salvato la vita.

(ha collaborato Cesare Arcolini)
 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 21:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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