Ricatto hard al parroco dopo il sesso, in carcere 27enne

Lunedì 9 Agosto 2021 di Cesare Arcolini
Rustega di Camposampiero
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CAMPOSAMPIERO - Chiuso il caso sull’estorsione e i sexy ricatti. La vicenda aveva creato scalpore ed incredulità nella frazione di Rustega di Camposampiero. Ora per il marocchino di 27 anni Zouhair Abousad è arrivato il conto da pagare con la giustizia.

Con l’accusa di rapina ed estorsione, i carabinieri della stazione di Campodarsego l’altro giorno sono andati a prelevarlo al suo domicilio di Limena e l’hanno accompagnato in caserma. Qui gli hanno notificato un ordine di carcerazione emesso dalla procura di Padova. Il nordafricano deve scontare una pena di 2 anni, un mese e 29 giorni. Terminate le formalità l’indagato, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati, è stato tradotto alla Casa circondariale Due Palazzi di Padova a disposizione dell’autorità giudiziaria.

LA STORIA

La vicenda, conclusasi con la richiesta di soldi per mettere tutto a tacere, si è consumata l’estate dello scorso anno. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Camposampiero che hanno raccolto la denuncia della vittima, don Marco Scattolon, ex parroco di Rustega, un giorno, al termine di una funzione religiosa, il sacerdote avrebbe accolto in canonica il giovane marocchino spesso presente sul sagrato della chiesa a chiedere l’elemosina. Una volta soli in una stanza della parrocchia, i due avrebbero consumato un rapporto sessuale. Il nordafricano, qualche giorno dopo, si è rivolto al prete dicendogli: «Adesso o mi dai dei soldi o lo racconto a tutti. Sono in possesso di un video e lo divulgo». Il religioso, sotto choc, ha scongiurato lo straniero di non dire una parola assicurandolo che presto lo avrebbe pagato. Ma i soldi il parroco non li aveva, così nei giorni successivi sarebbe iniziata una trattativa sul costo del silenzio tra il prete e il marocchino. Una storia sempre più difficile da gestire con il religioso che si sentiva ormai sotto scacco del suo aguzzino che da quella situazione voleva ricavare un bel gruzzoletto di denaro. L’ex parroco di Rustega ha però capito che la cosa migliore da fare era togliersi quel peso dallo stomaco.

IN CASERMA

Si è così recato in caserma e davanti al comandante di stazione maresciallo Claudio Girolimetto ha raccontato tutta la verità, aggiungendo di avere paura e di non poter far fronte alla richiesta di denaro che gli era stata fatta per comprare il silenzio. Gli investigatori dell’Arma hanno preso più informazioni possibili sull’estorsore e hanno atteso il momento propizio per entrare in azione. Il prete, d’accordo con le forze dell’ordine, ha simulato un altro incontro in una zona piuttosto isolata e il marocchino, che nell’occasione si trovava in compagnia di un connazionale, è stato arrestato in flagranza di reato con i soldi dell’estorsione ancora in tasca. Dopo questa vicenda il vescovo di Treviso, per garantire la massima serenità all’ambiente, aveva sollevato il sacerdote dall’incarico trasferendolo in un’altra località. In paese invece la comunità, incredula per quanto era capitato, è rimasta fedele al suo ex parroco, evidenziandone più volte pubblicamente il suo amore per la gente, il senso del dovere e del rispetto, l’affetto incondizionato nei confronti degli ultimicon una vita spesa per aiutare gli altri.

Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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