Rete ferroviaria italiana conferma progetto alta velocità su Vicenza-Padova

Sabato 3 Aprile 2021 di Mauro Giacon
Rete ferroviaria italiana conferma progetto alta velocità su Vicenza-Padova

PADOVA - L’Alta velocità Vicenza-Padova esiste. Lo conferma Rfi, Rete ferroviaria italiana che la sta progettando, attraverso una chiarimento che abbiamo chiesto al ministero delle Infrastrutture. Il progetto preliminare della tratta che da Grisignano arriva in stazione esiste e “risulta approvato dal Cipe”. Mentre per quello fra Vicenza est e Grisignano “il Cipe ha chiesto che la individuazione del tracciato avvenga nella successiva progettazione definitiva”. Dunque c’è il preliminare anche qui. Cosa manca? I soldi: 1,5 miliardi per il nostro tratto e 1 miliardo per l’uscita da Vicenza.
Del resto sarebbe il colmo che il Corridoio Mediterraneo dell’Alta Velocità dalla Spagna alla frontiera Ucraina si interrompesse perché non fanno i 26 chilometri della tratta Vicenza-Padova.

O che l’aeroporto di Tessera non sia raggiungibile con l’Alta velocità come impone l’Europa.


RICHIESTA IMPOSSIBILE
La politica si è stracciata le vesti perché la tratta è stata esclusa dal Recovery Plan europeo o meglio delle opere del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che dobbiamo inoltrare in Europa entro fine aprile per avere i fondi. È un falso problema, perché non si può escludere quello che non c’è. Nel Pnrr entrano opere cantierabili entro il 31 dicembre 2023 e da chiudere entro il 2026. Noi siamo indietro. L’ex ministra alle Infrastrutture Paola De Micheli e l’assessore regionale Elisa De Berti lo hanno ricordato recentemente. 


STATO E REGIONE
La prima ha confermato che il Recovery non esaurisce tutti i finanziamenti dello Stato per le grandi opere. Quelli per la Tav di cui si parla dal 1990 sono piani pluriennali che avanzano a stralci ben oltre la programmazione stretta del Recovery plan europeo. Tanto è vero che la tratta Verona-Vicenza è già finanziata mentre invece l’attraversamento di Vicenza no. E rischia sui tempi del Recover, a leggere bene la nota di Rfi, che parla di “attivazione nel 2027” per quel nodo. 
Inoltre l’intera tratta Milano-Venezia rientra nel piano “Italia Veloce” che accelera le procedure assegnando addirittura un Commissario straordinario (nel caso Vincenzo Macello) per la realizzazione. L’assessore regionale Elisa de Berti poi ha fatto notare un altro aspetto. I soldi che erano destinati per le tratte che otterranno i fondi europei potranno essere dirottati sulle tratte ancora scoperte. Al punto che si potrebbe fare concorrenza al Recovery sui tempi.


I FONDI
«Prima del Recovery e dell’emergenza Covid non si parlava di arrivare a Vicenza entro il 2026, era tecnicamente impossibile. Ho incontrato i tecnici di Rfi anche 20 giorni fa, davano per realizzabile la Brescia-Verona per il 2025, inserire il tratto Verona-Vicenza col Recovery vuol dire che sono obbligati ad arrivare a Vicenza entro il 2026. C’è stata quindi un’accelerazione dei piani. Non era finanziato nemmeno l’attraversamento di Vicenza, opera dal costo di 800 milioni ma con soli 150 a disposizione. Ora potremo liberare le risorse per portare l’alta velocità anche a Padova. Infatti con la nomina di Vincenzo Macello e l’arrivo di nuove risorse europee potremo completare la Tav fino a Vicenza. Progettando in velocità e autorizzando presto i lavori, potremo chiudere i cantieri fino a Padova entro il 2028». 
Non è il lamento che accelererà i piani ma l’“iniziativa politica”, da Roma, come da Venezia e da Padova. Muovere le mani per sveltire i progetti e avere i fondi - statali o europei non importa - e portare l’alta velocità a Padova. Rinnovando per intero la stazione.

 

Ultimo aggiornamento: 10:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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