"Furbetti" del reddito di cittadinanza: incastrati un 39enne e la madre che in pochi mesi ha intascato 22mila euro

Mercoledì 2 Marzo 2022 di Cesare Arcolini
Sono stati i carabinieri a svolgere le indagini sui due furbetti del reddito di cittadinanza
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BRUGINE  - Secondo lo Stato erano persone indigenti, senza arte nè parte, e quindi bisognosi di aiuto. Gli accertamenti svolti hanno fatto emergere una verità diametralmente opposta e invece del sussidio madre e figlio si sono visti arrivare una denuncia penale. 

L’ACCERTAMENTO
Da un normale controllo stradale i carabinieri hanno avviato tutta una serie di accertamenti che dopo mesi di attività investigativa hanno portato ad incastrare due finti poveri. Si tratta di un uomo di 39 anni e della madre di 61 entrambi residenti a Brugine. L’altro giorno i militari dell’Arma di Legnaro coordinati dal maresciallo Marialdo Rossin li hanno denunciati in concorso per reati in materia di reddito di cittadinanza. In pratica gli investigatori hanno scoperto che madre e figlio al momento di richiedere il sussidio allo Stato avrebbero fornito una documentazione falsa. 
Tale documentazione è stata smascherata dall’indagine che ha appurato come la famiglia interessata al reato, percepiva un reddito, vi sarebbero beni materiali di proprietà tra cui numerose auto. Tutti dettagli che tuttavia nell’informativa di partenza per chiedere l’aiuto allo Stato erano stati puntualmente omessi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della stazione di Legnaro la coppia avrebbe indebitamente ricevuto 1.700 euro il figlio 39enne e addirittura 22mila euro la madre 61enne. 

IL PERIODO
Il periodo contestato è quello a cavallo tra l’aprile 2019 e il mese scorso. La discrepanza di soldi percepiti tra madre e figlio è data dal fatto che sarebbe stata proprio la donna a presentare per prima la richiesta di sussidio e in un secondo momento anche il figlio avrebbe approfittato per intascarsi soldi che di fatto secondo le normative non gli spettavano. A questo punto madre e figlio oltre a dover render conto all’autorità giudiziaria di quanto commesso, dovranno anche ripianare il debito e restituire quanto percepito senza averne alcun diritto. 
Messi di fronte alle proprie responsabilità i due indagati, figure già note alle forze dell’ordine per numerosi reati contro il patrimonio, avrebbero negato gli addebiti, ma le prove raccolte a loro carico hanno portato a galla la verità. L’attività dei carabinieri di Legnaro, sotto la supervisione del Comando Provinciale proseguirà senza sosta anche in questo settore così delicato con l’obiettivo di far emergere sussidi ricevuti senza averne alcun diritto che di fatto potrebbero aver tolto un’opportunità, a chi realmente avrebbe bisogno di questi soldi per sbarcare il lunario e magari si trova con la domanda disattesa. 
 

Ultimo aggiornamento: 16:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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