Residenza falsa e ottiene il reddito di cittadinanza, smascherato pregiudicato 24enne

Martedì 7 Settembre 2021 di Luca Ingegneri
Gli accertamenti compiuti dalla Guardia di finanza
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MONSELICE - Conosce tutti gli stratagemmi necessari per aggirare le leggi e percepire sovvenzioni pubbliche senza averne titolo. Un giovane marocchino, pregiudicato per reati legati agli stupefacenti e con due procedimenti penali in corso (per tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale) rischia ora di finire sotto processo con l’accusa di aver violato il decreto legge n. 4 del 2019, quello che disciplina l’erogazione del reddito di cittadinanza. Il sostituto procuratore Marco Brusegan ha concluso le indagini a carico di Youssef Bouzar, 24 anni, regolare nel nostro Paese, ma sprovvisto di un’occupazione stabile.

Trascorsi i termini per il deposito degli atti, scatterà inesorabilmente la richiesta di rinvio a giudizio.

LA VICENDA
La vicenda risale al 15 gennaio scorso. É la data in cui i carabinieri di Monselice effettuano una perquisizione domiciliare a carico del 24enne. Qualche giorno prima hanno raccolto la testimonianza di un cliente di Bouzar. Sarebbe stato il giovane marocchino a cedergli la dose di stupefacente. I militari lo raggiungono al suo domicilio, dove sta scontando agli arresti una pena definitiva. La perquisizione coglie nel segno perché i carabinieri gli sequestrano un modico quantitativo di droga.
Ma è analizzando i documenti personali che gli investigatori dell’Arma scoprono il raggiro. Bouzar vive in un’abitazione assieme alla sorella, al cognato e alla madre. Ma non è in quella casa che risulta anagraficamente residente. Sui documenti compare un altro indirizzo, anch’esso di Monselice. É una casa in cui non viene trovata anima viva.
Bouzar vi avrebbe mantenuto la residenza allo scopo di dimostrare che vive solo, senza l’aiuto di alcun familiare. Non essendo percettore di alcun tipo di retribuzione, si sarebbe garantito in questo modo l’erogazione del reddito di cittadinanza. Viceversa, attestando di risiedere assieme ai congiunti avrebbe perso quest’opportunità, proprio per il calcolo del reddito familiare complessivo.


I carabinieri segnalano l’anomalia alla Procura. E tocca agli uomini della Guardia di finanza fare i conti in tasca a Youssef Bouzar. Viene verificato che tra il maggio 2020 e il marzo di quest’anno, quando l’erogazione del sussidio è stata bloccata, il 24enne marocchino avrebbe percepito il reddito di cittadinanza, per complessivi 1.639 euro. Un sussidio erogato - secondo la pubblica accusa - senza averne alcun titolo: la Procura gli contesta infatti di aver mantenuto la residenza in un luogo in cui non abita e di aver attestato, nella richiesta di contributo, una diversa composizione del suo nucleo familiare.

Ultimo aggiornamento: 16:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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