«All'autista ho detto che è razzista, mi ha offeso». La denuncia di Saira, 21 anni, studentessa italiana di colore

Secondo la studentessa l'uomo ha chiesto la verifica del biglietto solo a lei perché di colore. Entrambi hanno parlato con i vigili, lei è anche andata alla polizia. L'assessore: "Indagheremo". I sindacati: "Incivili ci sono dappertutto, capitano anche passeggeri che insultano. Vorremmo anche la versione del guidatore".

Venerdì 16 Settembre 2022 di Luisa Morbiato
Saira, dopo l'episodio sul bus è andata dalla polizia
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PADOVA - «Mi sono sentita umiliata di fronte agli altri viaggiatori presenti nell'autobus, perché ho capito che l'autista ha fatto l'equazione "è di colore quindi non paga il biglietto". Gli ho detto che è razzista, lui mi ha offeso e l'ho denunciato». È quanto sarebbe accaduto a Saira, studentessa italiana di 21 anni di origine congolese. Iscritta al terzo anno di università ad Agripolis, a soli due anni ha lasciato l'Africa per arrivare in Italia.

L'EPISODIO
Mercoledì, alle 8 e 40, Saira è salita a bordo del bus della linea 14 in via Piovese insieme ad altri quattro passeggeri. «Quando sono arrivata vicino a via San Massimo - ha raccontato - ho suonato per scendere, ma l'autobus ha proseguito. Penso perché l'autista ha visto che ero io di colore a dover scendere. Si è fermato alla fermata successiva e mi ha chiesto di verificare il biglietto. L'ho guardato, ero stupita, mi sono avvicinata al posto di guida e, con estrema tranquillità, gli ho risposto che non avevo alcun problema a mostrare il biglietto, ma che altre persone erano salite e scese senza che lui chiedesse di vederlo. Gli ho detto per me sei razzista».

Saira usa ogni giorno i mezzi pubblici, soprattutto per recarsi al polo universitario di Legnaro. «So che chiedere di verificare il biglietto è un diritto dell'autista - ha proseguito - ma lo deve fare con tutti i passeggeri. Io il biglietto non lo avevo perché ho un abbonamento annuale. Gli ho spiegato di avere la cittadinanza italiana, che di fronte alla legge siamo uguali solo che io ho un po' di melanina in più rispetto a lui. L'autista ha reagito offendendomi, quindi ho preso il telefonino avvisandolo che lo avrei registrato anche se non l'ho fatto». E ancora: «Poi siamo arrivati in stazione e l'autista ha preso il suo cellulare avvisandomi che chiamava la polizia. Non ce n'è stato bisogno, passava una pattuglia della polizia locale e lui l'ha fermata, voleva denunciarmi perché gli ho dato del razzista: sono convinta che lo sia e che non fosse la prima volta che si comportava così».

Ai vigili urbani ognuno ha dato la sua versione dei fatti. Ma più tardi Saira si è recata al posto di polizia di via Gozzi dove ha presentato una denuncia. «Purtroppo gli episodi di questo tenore sono troppi e troppi non sono in grado di reagire, perché sono deboli o non sanno parlare italiano. Io non sono debole - ha concluso - e voglio dar voce anche a loro». Busitalia da parte sua rende noto che si è attivata immediatamente per appurare l'accaduto.

IL COMUNE
«Quanto successo è intollerabile, non è ammissibile che ci siano discriminazioni in qualunque luogo o circostanza - commenta l'assessore Andrea Ragona - è un fatto molto grave e noi indagheremo a fondo.

Chiediamo all'azienda di individuare il responsabile perchè l'episodio mette in cattiva luce tutta Padova e gli autisti che, in maggioranza, lavorano bene e in difficili condizioni economiche, a tutela della città e della categoria».

I SINDACATI
Condanna unanime per l'episodio è stata espressa dai sindacati. «Non si deve generalizzare, si tratta di episodi che non dovrebbero accadere - ha detto Matteo Garroti di Faisa - non è certo la norma, noi ci alziamo alle 4 per fare il nostro lavoro e portare le persone, purtroppo capitano anche passeggeri che ci insultano spesso». Andrea Riozzo della Cgil ha sottolineato: «Persone maleducate, incivili e indifendibili ci sono anche tra gli autisti. Ancora molti non si rendono conto che siamo in una società multietnica e che tutti siamo uguali. Dispiace per la ragazza e auspichiamo che fatti del genere non accadano più». «Vorremo conoscere anche la versione dell'autista - afferma Fabio Bigon, Ugl - lui però ha sbagliato nel chiedere la verifica solo a lei».

Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 18:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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