Rapina ad Abano Terme. Quindicenne racconta la rapina: «Hanno sparato in aria, poi via cellulari e bici. Che paura»

Mercoledì 27 Maggio 2020 di Eugenio Garzotto
Rapina ad Abano Terme
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ABANO TERME –  «Tutto è durato meno di un minuto, forse al massimo trenta secondi». M.B., uno dei tre quindicenni che domenica pomeriggio sono stati vittime di due rapinatori in via Malachin, a pochi passi dal centro di Abano, ha bene impressa nella mente quella manciata di attimi in cui il terzetto di amici si è d’improvviso trovato di fronte la coppia di malviventi, di cui uno armato di pistola.

Domenica pomeriggio
«Erano le quattro e mezzo del pomeriggio e stavamo facendo un giro in bicicletta lungo quella strada, che a parte noi era deserta – inizia il racconto il ragazzo, residente ad Abano come l’amico M.C., mentre il terzo, M.P., abita a Selvazzano -. Tutto d’un tratto abbiamo visto avvicinarsi due tizi completamente vestiti di nero. Uno ha tirato fuori la pistola e sparato un colpo in aria, intimando di fermarci».
I tre giovani, spaventati, si bloccano sul posto. Non riescono a comprendere bene, al momento, che cosa stia succedendo. Forse pensano addirittura a uno scherzo di dubbio gusto, ma è un’illusione spazzata subito via. I due sconosciuti si piantano loro davanti, sempre più minacciosi.

Cappuccio in testa
«Erano alti più di un metro e ottanta ed entrambi molto magri di corporatura. Portavano il cappuccio della felpa in testa e avevano il volto coperto, uno con una mascherina e l’altro con quella che mi è sembrata una specie di bandana, ma forse era una sciarpa – continua il ragazzo -. Indossavano anche dei guanti in lattice. Riuscivamo a vedere solo i loro occhi. Ci hanno ordinato di consegnare i cellulari e poi hanno preso anche le bici dei due miei amici e si sono allontanati in direzione del supermercato “Ca’ Grande”, a poche centinaia di metri di distanza. Non riuscivamo a credere a quello che ci era capitato, eravamo molto spaventati. Siamo stati rapinati in pieno giorno in una zona assolutamente tranquilla».

Il bossolo sul selciato
I tre, in stato di choc, raggiungono trafelati una zona più vicina al centro: «Eravamo molto turbati e volevamo allontanarci il più in fretta possibile da quella strada». Arrivati in via Primo Maggio, zona molto più trafficata a ridosso del comprensorio che si estende fino al viale delle Terme, fermano un passante, gli raccontano del fatto e gli chiedono di usare il suo telefonino per avvisare i genitori. Che immediatamente danno l’allarme alle forze dell'ordine.
Poco dopo sul posto arrivano i carabinieri della stazione aponense. I tre ragazzini li accompagnano sul luogo dell’aggressione, dove i militari dell’Arma trovano sul selciato il bossolo del proiettile sparato in aria, che risulterà proveniente da una scacciacani. Subito partono le ricerche a tappeto della coppia di rapinatori, che però finora non hanno avuto alcun esito.

«Ci hanno pedinato»
«Ho avuto nettissima l’impressione che ci stessero seguendo da qualche minuto – continua il quindicenne –. Hanno puntato verso di noi con il tipico atteggiamento di chi entra in azione dopo avere pedinato il suo bersaglio. Il telefono che mi hanno rubato apparteneva a mio padre. Ad un mio amico hanno invece rubato un iPhone ultimo modello e una mountain bike da cinquemila euro. Lui era il più agitato di noi tre, forse per il valore di quello che gli avevano portato via. Certo – confessa – in quei pochi secondi ho avuto molta paura. E ho provato anche un grande stupore per l’ora e il luogo in cui tutto è avvenuto».

Zona di ladri di bici
Infine, un particolare che può avere una qualche importanza: i due rapinatori, come detto, si sono dati alla fuga in direzione del quartiere dove si trova il centro commerciale Ca’ Grande, che sorge al centro di piazzale Michelangelo. Una zona già in passato presa di mira da ladri di biciclette trafugate ai clienti che le avevano posteggiate all’esterno prima di andare a fare la spesa. «Anche a me ne hanno rubato una proprio lì, qualche tempo fa – conclude il quindicenne -: ma non pensavo proprio che qualcuno arrivasse a puntarmi una pistola addosso». 

Ultimo aggiornamento: 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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